Foto: Eglise.Catholique.Fr

Amoris Laetitia. Anne-Marie Pelletier: “Sbagliato affermare che il Papa 'svende' la verità”

La vincitrice del Premio Ratzinger 2014 risponde alle critiche sul l’esortazione apostolica di papa Francesco sulla famiglia

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Il Vangelo è stato “fonte di ispirazione e di coraggio” per papa Francesco, nella stesura dell’esortazione apostolica Amoris laetitia. Lo afferma Anne-Marie Pellettier, professoressa associata di lettere moderne, dottore in scienze religiose, biblista e vincitrice del Premio Ratzinger 2014.
Rispondendo alle polemiche insorte a seguito della pubblicazione del documento pontificio, scaturito dal doppio Sinodo sulla famiglia, la studiosa precisa che si tratta di una “buona occasione” per “prendere coscienza” di come, in questa sede, le parole del Papa siano una vera “lezione di Vangelo”. Le riflessioni della biblista sono state pubblicate sul settimanale La Vie e poi riprese integralmente in italiano sull’edizione del 22 dicembre 2016 dell’Osservatore Romano.
Ricordando che la “pietra di paragone” nel dibattito sollevato dalla Amoris Laetitia è la questione dei divorziati-risposati, la prof.ssa Pelletier afferma che “è come testimone della potenza del Vangelo che il Papa considera le vite lacerate, gli amori distrutti, il risollevarsi, talvolta molto claudicante, di uomini e donne che non hanno saputo o potuto mantenere la fedeltà promessa”.
“Apriamo il Vangelo – esorta la biblista -. Chi frequenta Gesù? Chi è suo vicino, suo amico? Chi accoglie con predilezione? Si sa che le risposte a queste domande riservano delle sorprese”. Due pubblicani, una samaritana, un’adultera: “Gesù ha molte ‘cattive compagnie’”, osserva la Pelletier, sintetizzando: “È chiaro, non vede il nostro mondo come lo vedono i “giusti” che sono attorno a lui”.
È “con il Vangelo in mano che il Papa guarda al nostro mondo”, afferma Anne-Marie Pelletier. È per questo che lui chiede di “non attenersi alle astrazioni di una legge per valutare la fedeltà o l’infedeltà delle coppie”.
“È sbagliato affermare che, invitando in questo modo al discernimento e all’integrazione, il Papa svenda la verità, edulcori la fede, renda sfocato l’appello alla santità, ritagli su misura una pastorale compiacente – sottolinea la biblista -. La verità è che parla facendo lui stesso ciò che invita i lettori a fare: prendere la Parola di Dio come ‘compagna di viaggio’”.
“Il grande soffio di vita del Vangelo – prosegue la Pelletier – rovescia i banchi di quanti sono occupati a stabilire pesi e misure, a opporre ai peccatori che si presentano un regolamento, come a un posto di dogana. Così la chiarezza, che i censori di Amoris laetitia esigono, non può essere la linea di confine che delimita ciò che è conforme e ciò che è sbagliato”.
Confermando che la “vocazione della Chiesa” è di “indicare le vie buone nella vita”, Anne-Marie Pelletier ricorda che la Chiesa stessa è anche chiamata a testimoniare che “nessuna situazione può escludere la misericordia”.
“Solo l’arroganza di chi si giustifica in una situazione problematica costituisce un ostacolo alla misericordia – precisa la studiosa – mentre la povertà riconosciuta reintegra nella comunione con Dio e con i fratelli”
La biblista riconosce che “tutto ciò complica il lavoro dei pastori”. “Ma non vi è qualche indecenza nel lamentarsene?”, si domanda. “Come se accogliere in nome di Cristo gli altri con le loro ferite e le loro sofferenze potesse farsi come atto quasi amministrativo, con un giudizio definitivo su vite spesso complicate, facendo semplicemente riferimento a un articolo di legge”.
In definitiva, afferma Pellettier, “non si tratta d’altro che di discernere le situazioni rivolgendo loro lo stesso sguardo di Cristo. Vale a dire che la prima conversione necessaria è quella dei pastori a cui spetta questo compito. La parola di Papa Francesco invita dunque tutta la Chiesa a entrare in un grande circolo di conversione e di grazia”.

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Marina Droujinina

Giornalismo (Mosca & Bruxelles). Teologia (Bruxelles, IET).

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