SYM Don Bosco 2015

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Sym 2015. Al raduno dei Giovani salesiani, 5000 cuori in un solo cuore

Prosegue il mega incontro del MSG. Tra canti e testimonianze, la catechesi di madre Reungoat e la Messa di mons. Hon Tai-Fai. Nel pomeriggio tour nei luoghi-simbolo di Don Bosco

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Prosegue a tamburo battente il Sym 2015, il mega raduno del Movimento giovanile salesiano che riunisce circa 5000 ragazzi e ragazze provenienti da diversi paesi ma accomunati da un’unica passione: Don Bosco.

La prima giornata si è conclusa con la festa nella casa di Valdocco e la presentazione del nuovo logo dell’MGS Italia che vuole ricordare come Don Bosco sia vivo oggi e come è anche viva la Famiglia Salesiana nelle sue sfaccettature e varietà, simboleggiate dai vari colori. A dare la ‘buona notte’ ai numerosi presenti è stato il Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime, che ha detto: “Sono sempre commosso nel trovarmi a Valdocco. Qui, altrove e sempre Don Bosco continua ad essere presente in ciascuno di voi”.

Ad animare la seconda giornata del grande confronto SYM sono stati invece i ragazzi della Sicilia. Con danze musiche e canti è stata presentata la riflessione di madre Yvonne Reungoat, madre generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, dal titolo “WITH the young”. Nel suo intervento la religiosa ha salutato con gioia tutti i giovani. “La comunione la stiamo vivendo qui, perché qui siamo 5000 cuori in un solo cuore, questa è la pace nel mondo”, ha affermato. “Don Bosco come Gesù ha voluto andare incontro ai giovani e camminare accanto a loro e la stessa cosa la possiamo fare noi, stare accanto ai giovani per far bruciare nel loro cuore una luce, una speranza”. 

“Giovanni Bosco – ha proseguito madre Reungoat – ha costruito una casa per i giovani, una casa che non è solo di mattoni ma è soprattutto relazioni tra giovani e adulti che, insieme, continuano in questa costruzione che non finirà mai, una casa senza porte e finestre capace di accogliere tutto il mondo. Una persona non si costruisce nell’individualismo, ma nella relazione. Relazione vuol anche dire aprire il dialogo a tutte le culture, le razze, le religioni senza perdere la propria identità”.

Alla domanda sulla funzione dei giovani nella congregazione salesiana di oggi madre Yvonne ha risposto in maniera molto diretta: “I Salesiani sono l’unica congregazione fondata con i giovani, quindi oggi la Famiglia Salesiana o si costruisce con i giovani o non si costruisce. Tutti i giovani hanno nel cuore grandi sogni, grandi desideri di trasformare il mondo; il mondo di oggi è quello che è, il mondo di domani sarà come i giovani di oggi lo faranno”.

Quindi l’invito conclusivo: “Non soffocate i vostri sogni ma condivideteli, è condividendo che si trovano le strade per dare realtà ai sogni. Per i giovani salesiani non esistono le frontiere: il mondo è nostro e noi siamo di Cristo”

Alcune testimonianze hanno completato la mattinata; Hazel D’Cruz, dall’India, ha parlato di come essere discepoli di Gesù nelle nuove reti sociali. “I social media hanno portato una rivoluzione comunicativa senza precedenti – ha detto – e rappresentano un’opportunità meravigliosa per annunciare il Vangelo che Cristo ha stabilito fosse trasmesso a tutto il mondo. La chiave è non ignorare le sfide, non abbiamo scelta se usare i social media, la questione è quanto bene li usiamo”. È poi seguito l’intervento di don Luca Barone dell’Ispettoria Piemontese, che ha spiegato che “la direzione spirituale è una esperienza di straordinaria libertà, una esperienza di figliolanza e genitorialità da soli si va più veloce, forse, ma insieme si va più lontano”

A chiudere il secondo appuntamento mattutino al Pala Ruffini è stata la Santa Messa presieduta da mons. Savio Hon Tai-Fai, segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli, che nell’omelia, commentando le Letture, ha ricordato che “la chiamata di Dio deve metterti al servizio del popolo, con il popolo e per il popolo. Così ha fatto Don Bosco con i giovani e per il giovani e noi oggi proseguiamo sulla strada da lui indicata, siamo tutti suoi successori”. 

Grande commozione da parte di tutti i giovani partecipanti quando mons. Savio ha letto la lettera di un giovane polacco condannato a morte dai nazisti: una testimonianza della forza della fede e del perdono.

Nel pomeriggio i vari gruppi di giovani dei diversi paesi, divisi per gruppi linguistici, proseguono nella loro visita ai luoghi simbolo del Santo in Torino secondo i quattro itinerari previsti nel programma. Questa sera l’appuntamento è con la grande festa al Parco Ruffini. Domani, 13 agosto, il programma prosegue, nella mattinata, sempre al Pala Ruffini, con la proposta di riflessione “FOR the young” con don Angel Fernandez Artime, X successore di Don Bosco.

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ZENIT Staff

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