Svolta nella lotta contro l'Isis: la Turchia apre i confini ai curdi

Ankara concede il passaggio alle forze curde irachene per difendere la città siriana di Kobane. Intanto i terroristi diffondono il video di una donna lapidata dal padre

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La lotta contro l’avanzata dell’Isis arriva ad un punto di svolta: lunedì il governo di Ankara ha concesso il passaggio delle forze peshmerga nel proprio territorio per dirigersi verso la città siriana di Kobane, da settimane al centro degli scontri tra jihadisti e peshmerga curdi.

“Aiutiamo le forze peshmerga curde ad attraversare il confine per raggiungere Kobane”, ha annunciato il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, aggiungendo che “le nostre discussioni su questo fronte proseguono”.

E mentre la Turchia prendeva questa storica decisione – che va oltre le difficoltà che da sempre dividono Ankara ed entità curde –  all’alba, l’aviazione americana ha iniziato un lancio di rifornimenti medici e militari ai curdi in città. E’ la prima volta che si registra un invio diretto di materiale.

Per tutta risposta, i jihadisti hanno proseguito con la loro campagna di terrore diffondendo un nuovo video sul web che mostra la lapidazione di una donna accusata di adulterio a Hama, nella Siria centrale. L’aspetto più terrificante è che ad eseguire la condanna a morte è il padre della vittima, insieme ad alcuni militanti dell’Isis.

Il filmato – riportato anche dal sito di attivisti ‘Raqqa viene massacrata silenziosamente’ – si apre con un intervento del leader del gruppo che, con accento siriano, spiega come quello della donna (che, avvolta in un abito lungo, non appare mai a volto scoperto) sia il primo caso nell’area di zina, relazione extraconiugale.

L’uomo si rivolge quindi alla ragazza, avvertendola che “ciò che succede adesso è il risultato di quello che hai fatto”. Appare quindi l’anziano al fianco del jihadista che, senza alcuna pietà, ripete più volte “Io non ti perdono” alla figlia che chiede ripetutamente di risparmiarle la vita. “Forse Dio ti perdonerà, io no”, dice il padre della vittima. E continua a rimanere fermo nella sua posizione anche quando il jihadista, nel video, lo avverte che se non la perdonerà la figlia verrà uccisa.

Parlando all’adultera il terrorista le comanda di esprimere per l’ultima volta la sua volontà “prima di passare all’altra vita”. La donna, sotto shock e con la voce rotta dal pianto, riesce tuttavia a pronunciare solo frasi incomprensibili. Prima dell’esecuzione, un ultimo messaggio va a “tutti i musulmani”. “Non lasciate le vostre donne sole se non per il periodo legale stabilito. Non potete lasciarle sole per anni perché le donne vengono istigate dal diavolo”, dice il militante dell’Isis.

Le ultime immagini mostrano l’anziano stringere una corda intorno al corpo della figlia e trascinarla in una fossa. Poi, nonostante le inquadrature comincino a sfocarsi, si vede chiaramente che tutti i presenti scagliano pietre contro la vittima, soprattutto il padre che si distingue per la violenza inaudita.

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ZENIT Staff

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