Storia di una donna sopravvissuta perché "Dio ha ascoltato le preghiere"

Durante il parto, il suo cuore smette di battere. I familiari iniziano a pregare incessantemente e, proprio quando i medici stanno per interrompere le procedure salvavita, avviene il ‘miracolo’

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Una vera e propria esperienza di morte e di rinascita, è quella che ha vissuto Ruby Graupera-Cassimiro. Lo scorso 23 settembre la donna si trovava per il parto in un ospedale a Boca Raton, località della Florida. Tutto sembrava procedere per il meglio, quando all’improvviso, dopo un cesareo ordinario, il cuore della quarantenne ha smesso di battere. Dopo 45 lunghi minuti di disperati tentativi di rianimarla, i medici hanno quindi deciso di uscire dalla sala operatoria e avvisare i suoi parenti che non ci sarebbe stato più nulla da fare.

Il marito, la madre e la sorella della donna, soltanto poche decine di minuti dopo aver accolto la nascita di una bambina sana, si sono trovati costretti a dover elaborare il lutto per la morte di sua madre. Ma proprio quando l’equipe medica stava per interrompere tutte le procedure salvavita, è avvenuto un fatto inopinato.

Come un sussurro della provvidenza, il suono proveniente dall’elettrocardiogramma ha provocato un sobbalzo ai medici presenti in sala. Fu il primo di una serie, che gradualmente ridestarono la speranza: il cuore di Ruby stava ricominciando a battere. Poche ore di intensa battaglia per rianimarla, dopo di che la donna si trovò a togliersi il tubo di respirazione dalla bocca e a rivolgere cenni di vita ai propri parenti.

Un evento che i medici non esitato a definire assolutamente straordinario. “Ci sono poche cose in medicina, tra quelle che ho visto, che posso ritenere inspiegabili o miracolose”, afferma al sito Sun Sentinel il dottor Anthony Dardano, responsabile del personale medico dell’ospedale. Il quale prosegue: “Quando ho sentito questa storia, ho pensato subito a tale genere di eventi eccezionali”.

Dello stesso parere, l’equipe medica che ha assistito la paziente durante quella intensa fase. Il personale ospedaliero ha già attribuito a questa vicenda l’appellativo di “secondo miracolo a Meadows Road”, dal nome della strada dove si trova l’ospedale.

La situazione, del resto, era estremamente delicata. A causare tutto ciò, un’embolia di fluido amniotico. Una rara, grave eventualità che si verifica quando il fluido che avvolge il bambino nell’utero entra, causandone il blocco della circolazione, nel flusso sanguigno e nel cuore della madre. I medici riferiscono che è molto difficile stabilire la percentuale di probabilità che una donna in tali condizioni sopravviva.

Nel caso di Ruby, la decisione di dare ai familiari la notizia della sua morte non è stata presa con leggerezza: un periodo lungo 45 minuti passato senza battiti cardiaci, quasi sempre rappresenta l’anticamera della morte del paziente. Il caso di Ruby è già di per sé straordinario, ma assume persino i connotati dell’incredibile se si pensa che la donna non ha avuto alcun tipo di ripercussioni.

Nessun danno al cervello, ma nemmeno alcun segno di bruciatura sulla sua pelle nonostante i ripetuti shock medici nel tentativo di riavviare il cuore. E, cosa che sorprende ulteriormente, non si ha traccia di lividi, un effetto inevitabile quando vengono effettuate compressioni toraciche per consentire al sangue di continuare a circolare.

Ruby è tornata a casa dopo pochi giorni; ha ricominciato a fare la mamma della bimba nata durante quel parto e dell’altra figlia, inoltre ha già ripreso a lavorare. “Non so perché mi è stata data quest’opportunità – afferma ora – ma io sono molto grata per questo”.

I suoi familiari raccontano che, appena avvertiti della situazione critica di Ruby, hanno iniziato tutti insieme a dar vita a una vera e propria maratona di preghiera. Eloquente la supplica a Dio rivolta dalla madre di Ruby: “Per favore, prendi me al suo posto”. Le preghiere non sono cessate neanche dopo esser stati avvertiti che non ci sarebbe stato più nulla da fare.

È così che, dopo un po’, un’infermiera è uscita dalla sala operatoria per dire con voce concitata: “Continuate a pregare, perché il suo cuore ha appena ricominciato a battere”. Gli echi delle urla di giubilo dei familiari ancora riecheggiano per i corridoi dell’ospedale. Rumori di cui Ruby, ovviamente, in quei momenti era totalmente all’oscuro.

Racconta oggi che la sua sensazione, una volta riaperti gli occhi, fosse quella di una persona appena ridestatasi dopo un normale sonno, ignara di ciò che realmente le era successo. Soltanto alcune ore dopo, si è ricordata di un sogno che afferma di aver fatto durante quei 45 minuti. Ruby parla di un incontro con l’anima del suo defunto padre, il quale le avrebbe detto che non era ancora venuto il suo tempo. La mattina dopo, quando i medici l’hanno raggiunta per il controllo, ancora in una fase di semi-coscienza Ruby ha fatto un gesto verso l’alto e ha annuito. “Dio ha ascoltato le preghiere”, commenta oggi un’infermiera.

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Federico Cenci

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