Sri Lanka: la gioia dei tamil per l'incontro con Francesco

Cattolici e indù della comunità devastata dalla guerra, affermano che la visita del Papa a Madhu contribuirà ad un futuro migliore per tutti i civili del paese

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“Per la prima volta nella storia dello Sri Lanka, noi tamil abbiamo avuto la possibilità di vedere il Papa nei nostri luoghi nativi. È stata davvero una grande benedizione, non solo per noi, ma per tutto il popolo di questo Paese”. I tamil ancora gioiscono per aver visto il Successore di Pietro nelle loro terre.

L’etnia è concentrata in maggioranza nel nord dell’Isola, dove sorge il santuario mariano di Nostra Signora del Rosario a Madhu, nella diocesi di Mannar, che il Pontefice ha visito il 14 gennaio scorso, pregando per le vittime della guerra civile in uno dei momenti cardine del suo viaggio apostolico.

All’agenzia Asia News, alcuni tamil esprimono i loro sentimenti. Un’anzia coppia, ad esempio, afferma: “Siamo certi che l’arrivo di Papa Francesco sia qualcosa di positivo per noi tamil, ma anche per tutti i civili del Paese, senza differenze. Inoltre, siamo felici del fatto che, ad accoglierlo, ci fosse un leader di buon cuore, gentile e disciplinato, non un presidente corrotto”.

Un medico tamil, di religione indù, si dice invece “felice che il Papa, leader spirituale dei cattolici, sia giunto a visitare questo suo gregge”: “E’ bellissimo che abbia visitato un tempio buddista. Il suo esempio ci insegni a rispettare tutte le religioni e a permettere a tutti di praticare la propria. Apprezzo papa Francesco: è venuto in buon momento, quando il Paese ha cambiato governo e nutre una nuova speranza per un futuro migliore”.

Per una suora cattolica, la visita di Bergoglio al santuario di Madhu “rimarrà impresso per sempre nei nostri cuori. È la prima volta che un papa si spinge qui nel nord, incontrando i più colpiti dal conflitto. Il merito va anche a mons. Rayappu Joseph [vescovo di Mannar, ndr], che ha voluto fortemente la sua presenza qui”.

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ZENIT Staff

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