Spagna: sparirà il corso di Educazione alla Cittadinanza

Al suo posto la materia Educazione Civica e Costituzionale

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ROMA, giovedì, 2 febbraio 2012 (ZENIT.org).- Il ministro della Pubblica Istruzione spagnolo, José Ignacio Wert, ha annunciato, martedì 31 gennaio, che intende sostituire il corso di “Educazione alla Cittadinanza e ai Diritti umani” (EpC in acronimo spagnolo) con quello di “Educazione Civica e Costituzionale”, che sarà “libero di questioni controverse e di indottrinamento ideologico”, come annunciato dalla commissione parlamentare competente –

“Educazione alla Cittadinanza è stata accompagnata  da polemiche sin dalla nascita e ha creato una seria divisione nella società e nel mondo educativo” ha detto il ministro durante la sua prima apparizione nella Commissione Pubblica Istruzione e Sport del Congresso dei Deputati.

Per Wert, l’impostazione della materia scolastica approvata dal precedente governo – guidato dal primo ministro socialista, José Luis Rodríguez Zapatero – andava “oltre a quello che dovrebbe corrispondere ad una vera educazione civica in conformità agli orientamenti formulati dal Consiglio d’Europa”.

Il titolare di Educazione propone, quindi, un nuovo corso che offre agli studenti la conoscenza della Costituzione spagnola “come norma suprema che regola la nostra convivenza, la comprensione dei suoi valori, le regole del gioco attraverso le quali si conforma una società democratica e pluralista, nonché la storia dell’Unione europea, di cui la Spagna fa parte”.

Come dichiarato dal Ministro, si tratta di è una materia “rilevante” perché mira alla formazione di cittadini “liberi e responsabili con capacità di essere soggetti attivi”.

“Senza dubbio, questa Educazione Civica e Costituzionale servirà a tale scopo e a nessun altro”, così ha ribadito.

Come accennato pirma, “Educazione alla Cittadinanza” è stata una materia controversa sin dalla sua inclusione nella programmazione scolastica, accusato da molti genitori di essere  veicolo di indottrinamento ideologico, soprattutto su questioni contrastanti con i principi della morale cattolica.

Con il sostegno di varie associazioni, fra cui Profesionales por la Ética, numerosi genitori di alunni si sono dichiarati obiettori di coscienza, presentando ricorso contro il carattere obbligatorio della materia.

Il presidente di Profesionales por la Ética, Urcelay Jaime, si è dichiarato soddisfatto per l’annuncio da parte del ministro Wert: “E’ una gioia che compensa lo sforzo di molti anni e la lotta per la libertà di fronte all’indottrinamento educativo imposto dal governo di turno”.

Ha infine concluso: “Sono stati molti anni di obiezioni – ne sono state presentate circa 55.000 – di sofferenza e di processo giudiziari (circa 3mila in Spagna e 400 spagnoli querelanti a Strasburgo)”.

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ZENIT Staff

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