"Sostenere la scuola paritaria"

L’appello di un gruppo di associazioni in occasione della Conferenza promossa dai vescovi del Triveneto

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Riportiamo di seguito il testo integrale dell’appello sottoscritto da alcune associazioni scolastiche e realtà ecclesiali (FISM, FIDAE, AGESC, CdO, CONFAP, FORMA Veneto, MSC, AGIDAE, AIMC, -UCIIM, AGE, MSAC, CISM, USMI e FESTIVAL DOTTRINA SOCIALE) e reso pubblico stamattina a Verona, durante la IV Conferenza sulla scuola e la formazione professionale, promossa dalla Conferenza Episcopale del Triveneto.

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Per Papa Francesco “la scuola è uno degli ambienti educativi in cui si cresce per imparare a vivere, per diventare uomini e donne adulti e maturi, capaci di camminare, di percorrere la strada della vita”. L’educazione dei giovani resta impegno prioritario di tutti, a partire dalla corresponsabilità degli adulti chiamati a costruire le scuole, comunità educative ed ‘alleanze educative’ con tutti i soggetti presenti nel territorio. Un’alleanza prima di tutto tra scuola e famiglia, in una rigorosa lealtà reciproca.

La Chiesa è per la scuola, perché la Chiesa ha a cuore i ragazzi e i giovani, ha a cuore la famiglia, ha a cuore la società intera. La chiesa è per la scuola, per tutta la scuola, perché la scuola fa parte del bene comune. Per una scuola autonoma e uno Stato garante della qualità, in modo da permettere ‘alle scuole di svolgere sempre meglio il proprio ruolo di servizio pubblico’ (Card. Angelo Bagnasco) nell’ambito del sistema nazionale di istruzione e di formazione.

In continuità con quanto emerso nelle ‘Conferenze sulla scuola e la formazione professionale’ che abbiamo realizzato gli anni scorsi, sulla base della Costituzione Italiana e della Dottrina sociale della Chiesa

1. Riteniamo urgente:

– riportare al centro del dibattito politico e sociale la necessità di costruire la coscienza, l’identità e la dignità del popolo italiano, attraverso opportune scelte politiche familiari, scolastiche e formative;

– sostenere e valorizzare tutta la scuola, pubblica statale e pubblica paritaria, i percorsi dell’istruzione e della formazione professionale, sia sotto l’aspetto culturale ed educativo, che economico-finanziario con tutte le risorse necessarie;

– realizzare le due risoluzioni dell’Unione Europea del 1984 e del 2012 con le quali si richiamano gli stati membri a realizzare la tutela della liberta di scelta educativa della famiglia ed il pluralismo, per un pieno rientro dell’Italia nel sistema europeo.

2. Ribadiamo i fondamentali principi quali la centralità della persona umana, il primato della famiglia per l’educazione dei figli, la libertà di scelta educativa da parte delle famiglie, la libertà di insegnamento da parte dei docenti, il diritto all’istruzione e formazione da parte degli alunni, il valore educativo del lavoro, la scuola come bene di tutti e per tutti, fondata sulla Costituzione Italiana ispirata ai principi quali la sussidiarietà, la libertà religiosa, la democrazia, e costruita sui pilastri dell’autonomia e parità scolastica.

3. Facciamo nostro l’attuale e urgente richiamo che nel 2011 il Papa Benedetto XVI fece: “esorto tutti i governi a promuovere sistemi educativi che rispettino il diritto primordiale delle famiglie a decidere circa l’educazione dei figli e che si ispirino al principio di sussidiarietà, fondamentale per organizzare una società giusta” (Città del Vaticano, 10.01.2011).

4. Rimandiamo ai dati dell’inchiesta OCSE sui numeri virtuosi del sistema scolastico non statale che ogni anno si accolla una ’fetta’ di spesa pubblica pari a oltre 6 miliardi e mezzo di euro e che in cambio viene tartassato con imposte e contributi congelati, senza contare l’aumento dell’iva dal 4% al 10% previsto per i prossimi mesi.

5. Affermiamo

– che nel Triveneto la Istruzione e Formazione Professionale rappresenta la seconda gamba del sistema scolastico che prevede la formazione in situazione lavorativa, in laboratorio e in tirocinio quale canale privilegiato per l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Infatti, i risultati nell’ambito formativo con dati positivi per quanto concerne gli sbocchi occupazionali, la lotta alla dispersione scolastica e l’aumento costante della domanda da parte dei ragazzi e delle famiglie, sono sotto gli occhi di tutti;

– che il sistema paritario del Triveneto, a partire dalla scuola paritaria dell’Infanzia, è preparato per assicurare il raggiungimento degli obiettivi sulla formazione stabiliti dalla strategia ‘Europa 2020’ che prevede di raggiungere la scolarizzazione del 95% dei bambini fra i 4 ed i 6 anni.

6. Ricordiamo che le scuole paritarie fanno risparmiare lo stato: dati OCSE (Avvenire 16.6.2013)

Cifra media per alunno: statali € 6.882,78 all’anno paritarie € 500,00 all’anno.

Risparmio medio per ogni alunno alle paritarie € 6.382,78 all’anno.

Costo per alunno alla scuola statale: infanzia € 5.739,17

primarie € 6.634,15

medie € 6.835,85

superiori € 6.914,31

7. Vogliamo dare voce a chi da tanti anni non viene ascoltato, chiedendo

a. Allo Stato:

– politiche coerenti per garantire finanziamenti certi, in prospettiva pluriennale, per sostenere e realizzare l’autonomia scolastica per il sistema pubblico integrato, ed il sostegno a tutti in particolare a chi si trova in situazione di difficoltà e di disagio, sia il diritto/dovere di educazione della famiglia, il mantenimento e lo sviluppo del servizio scolastico;

– il definitivo superamento delle modalità di finanziamento delle scuole paritarie ora assicurato mediante incerti stanziamenti nella legge di bilancio e di stabilità annuali, stabilendo, secondo i principi della Legge 62/2000 della parità scolastica, il finanziamento delle scuole paritarie all’interno del sistema pubblico dell’istruzione, svincolato dal patto di stabilità;

– la necessità di assicurare per il 2013 l’intero importo dei contributi a bilancio senza alcun taglio e di garantire per il 2014 un importo di contributi di almeno 530 milioni di euro, minimo vitale per la sopravvivenza del sistema paritario;

– l’esclusione dei contributi assegnati al sistema della IeFP dai limiti del patto di stabilità delle Regioni. Infatti le Regioni che realizzano i percorsi triennali di IeFP garantiscono responsabilmente un servizio pubblico essenziale e quelle assoggettate al vincolo di bilancio del patto di stabilità, hanno difficoltà ad erogare le spettanze agli enti attuatori con ritardi che arrivano anche ai 12 mesi con conseguenti pesanti ricadute sul pagamento degli stipendi agli operatori;

– l’esigenza che siano assicurate alle Scuole paritarie gestite da Enti senza scopi di lucro (IMU, Tares…) per consentire di svolgere il loro servizio pubblico.

b. Alle Amministrazioni Regionali

– di rappresentare a Roma (Parlamento, Governo, MIUR,) nelle forme politicamente efficaci la questione dei ripristino dei fondi statali tenendo conto di una contribuzione statale che riconosca il ‘modello triveneto’ delle scuole dell’infanzia;

– di provvedere alla nuova organica, efficace legge regionale sul diritto allo studio, che non solo protegga l’esistente ma consolidi e rilanci i percorsi triennali , il quarto anno e l’intera filiera dell’ Istruzione e Formazione Professionale, con un adeguamento dei capitoli di bilancio e puntuale erogazione di acconti e saldi, comprendenti quelli per l’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili;

– di ridefinire i costi standard per il sistema della IeFP e di realizzare una effettiva semplificazione nelle procedure amministrative e gestionali;

– di ricuperare lo spirito originario della legge Regionale del Veneto 1/2001 (Buono scuola) al fine di garantire una effettiva libertà d
i scelta educativa delle famiglie.

c. Alle Amministrazioni Comunali

– la stipula di Convenzioni e di Protocolli di intesa che tengano conto del diritto allo studio di ogni alunno.

d. All’opinione pubblica e ai mezzi di comunicazione

– che riscoprano la positività e fecondità del servizio pubblico delle scuole paritarie come parte integrante dell’unico sistema educativo di istruzione e di formazione professionale;

– che riconoscano e sostengano, a livello sociale, culturale e finanziario, l’impegno di chi vive e opera a contatto con le nuove generazioni, contribuendo a superare visioni ideologiche e pregiudizi che penalizzano i cittadini ed ostacolano il cammino per la costruzione di una società plurale, democratica, libera ed accogliente.

e. Alle comunità ecclesiali

– di considerare e sostenere in ogni luogo e tempo l’educazione integrale di ogni persona umana, riscoprendo la specificità della scuola, contribuendo a fare di essa una comunità in dialogo con le altre comunità educative, rivalorizzando la dimensione ecclesiale, la originalità profetica e la preziosità pedagogico-educativa delle scuole paritarie cattoliche dall’Infanzia alle Primarie, alle Superiori, ai Centri di Formazione Professionale.

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ZENIT Staff

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