Sondaggio Censis: in Italia sempre meno figli

Nel 2013 sono nati poco più di 500mila bambini, mai così pochi nella storia d’Italia. Gli italiani attribuiscono il calo alla crisi, mentre respingono eterologa e adozioni agli omosessuali

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La risolutezza con cui le Regioni intendono partire con la fecondazione eterologa presso le loro strutture sanitarie non coincide alla volontà degli italiani, i quali sul tema si dimostrano assai perplessi. Secondo un sondaggio del Censis pubblicato mercoledì scorso in collaborazione con la Fondazione Ibsa dal titolo “Diventare genitori oggi”, solo il 40% dei cittadini del Belpaese è favorevole alla fecondazione eterologa, percentuale che scende al 30% tra coloro che si definiscono cattolici praticanti.

I risultati sono ancora più netti se si entra nel dettaglio dell’eterologa, poiché il 65% degli intervistati si dice contrario alla diagnosi pre-impianto (il 71% tra i cattolici praticanti), mentre l’86% respinge l’idea della maternità surrogata (ossia l’utero in affitto). Il 90,5% degli italiani è poi contrario all’eugenetica, ritenendo sbagliato poter scegliere in anticipo il sesso del nascituro.

Ciò che risulta dal sondaggio del Censis è poi che l’informazione sul tema è carente. Infatti appena l’11% del campione ha affermato di sapere che in Italia esiste una legge che regola la materia. Altrettanto ignorato è il tema dell’infertilità. Il 45% sostiene di saperne poco e un ulteriore 15% dice di non conoscere affatto il problema. Malgrado le pressioni mediatiche, la maggioranza degli italiani resiste inoltre all’idea che una coppia omosessuale possa adottare dei bambini. Solo il 29% si dice possibilista circa questo scenario.

Intanto sempre il Censis disegna un quadro in cui l’inverno demografico sembra farsi sempre più fitto. Dall’inizio della crisi a oggi sono più di 62mila i nati in meno all’anno: dai 576.659 bambini del 2008 ai 514.308 del 2013, mai così pochi nella storia d’Italia (le serie storiche ufficiali partono dal 1862), nonostante l’aumento della popolazione, i progressi della medicina e il contributo degli immigrati residenti. L’88% degli intervistati spiega l’indice di natalità così basso con la crisi economica. Di qui l’esigenza di potenziare gli asili nido e di concedere sgravi fiscali alle famiglie.

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ZENIT Staff

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