"Solo se c'è verità la vita può essere ricca e bella"

La riflessione di Benedetto XVI durante la Giornata di preghiera in preparazione del Concistoro

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CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 17 febbraio 2012 (ZENIT.org) – I futuri cardinali si stanno preparando per il Concistoro con una Giornata di preghiera e riflessione convocata per i membri del Collegio Cardinalizio.

La Giornata ha avuto inizio con la celebrazione dell’Ora Terza, cui ha fatto seguito il saluto introduttivo del Decano del Collegio Cardinalizio, il Cardinale Angelo Sodano.

Il tema principale della giornata, L’annuncio del Vangelo oggi, tra missio ad gentes e nuova evangelizzazione, è stato introdotto da un’ampia relazione dell’Arcivescovo di New York, il cardinale designato Timothy Dolan.

Il presule statunitense ha sottolineato che, nello spirito del Concilio Vaticano II, non c’è “nessun cristiano che venga escluso dal compito di testimoniare Gesù, trasmettendo ad altri l’invito del Signore nella vita quotidiana”.

Inoltre, destinatario della missione, “non è solo il non-credente ma il credente”, ha aggiunto Dolan, ricordando il “compito di ri-evangelizzare culture che costituivano una volta il vero motore dei valori evangelici”.

Una formulazione coerente con il magistero del beato Giovanni Paolo II che, nella Redemptoris Missio distingueva tra “evangelizzazione primaria”, destinata ai luoghi dove Cristo non è conosciuto, e “Nuova Evangelizzazione”, finalizzata a riaccendere la fede in contesti culturali dove essa è spenta.

Come constatato più volte da papa Benedetto XVI, la secolarizzazione affligge la Chiesa dal suo interno, sia nei laici che nel clero. Per neutralizzare il fenomeno è necessaria l’umiltà di riconoscere che “la Chiesa ha il profondo bisogno di una conversione interiore, il midollo della chiamata alla evangelizzazione”, ha osservato l’arcivescovo di New York.

Per tornare sui propri passi, con fiducia ma senza trionfalismi, la Chiesa deve riscoprire il suo vero oggetto: l’incontro con Gesù come Via, Verità e Vita. Per farlo l’evangelizzatore deve “essere una persona di gioia”. Il sorriso dell’uomo di fede non sarà mai di circostanza, poiché la chiesa “è fondamentalmente un !, non un no!”.

L’evangelizzazione, ha poi concluso, il cardinale designato Dolan, è “un atto d’amore” per il quale, sull’esempio dei martiri, il cristiano deve essere pronto a “versare il sangue”, come ricorda anche il rosso della berretta che riceveranno i nuovi porporati.

È seguita la riflessione da parte di monsignor Rino Fisichella, presidente del Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione, a proposito dell’Anno della Fede e del suo significato alla luce della Lettera Apostolica Porta fidei.

L’auspicio di monsignor Fisichella è che l’Anno della Fede sia “un’occasione propizia anche per intensificare la celebrazione della fede nella liturgia, e in particolare dell’Eucaristia”. Al tempo stesso la “testimonianza di vita” dei credenti dovrà crescere “nella sua credibilità”.

In conclusione Fisichella ha raccomandato la consultazione della Nota di carattere pastorale che indica le linee-guida da seguire nell’Anno della Fede, annunciando “diverse iniziative di carattere religioso, culturale e artistico che troveranno maggior riscontro nelle prossime settimane quando sarà stilato il calendario degli eventi che si celebreranno a Roma”.

La Giornata è proseguita con altri interventi su varie tematiche da parte dei partecipanti, nel mezzo dei quali ha avuto luogo la recita dell’Angelus, guidata dal Santo Padre.

Prima della recita dell’Angelus, verso le 19, Benedetto XVI ha concluso la riflessione con un
suo intervento, in cui ha ringraziato i relatori, affermando che gli interventi hanno rappresentato un “ampio mosaico di idee e di proposte” e mettendo in rilievo l’importanza del Concilio Vaticano II per “riscoprire la contemporaneità di Gesù e della fede”.

Il Papa ha rilevato la necessità di un vero rinnovamento della catechesi per mettere in
risalto i suoi preziosi contenuti di verità, reagendo a quello che è stato definito “analfabetismo
religioso”.

Ha riaffermato fortemente la necessità della profonda convinzione della verità della
rivelazione di Dio nel suo Figlio Gesù Cristo, poiché “se non c’è verità, non c’è bussola e non
sappiamo dove andare”, e “solo se c’è verità la vita è ricca e bella”. Senza questa convinzione
“non possiamo rievangelizzare l’umanità di oggi”.

Poiché Dio è amore, la verità si esprime nella carità e la carità a sua volta “dimostra la
verità”. Il Papa ha concluso che il motto dell’Anno della fede potrebbe essere riassunto nelle
parole: “Vivendo la verità nella carità”.

Sul totale dei 213 membri del Collegio cardinalizio, compresi i 22 nuovi cardinali, ne erano presenti 133. Gli assenti si erano scusati per motivo dell’età o della salute o di precedenti impegni inderogabili.

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ZENIT Staff

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