Solennità, feste, monumenti…

Risponde padre Edward McNamara, L.C., professore di Teologia e direttore spirituale

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ROMA, venerdì, 5 ottobre 2012 (ZENIT.org).- Un sacerdote dello Sri Lanka ha inviato la seguente domanda a padre Edward McNamara:

Noi, come cattolici usiamo comunemente la parola “festa” per coprire tutto, dalle feste della chiesa di vari santi e la nostra Benedetta Madre, al Corpus Christi, ecc. Sappiamo anche che ci sono tre tipi di feste celebrazioni: memoriali, feste e solennità. Potrebbe gentilmente approfondire queste tre categorie? Inoltre, perché Corpus Christi non è un giorno di precetto? — R.D., Enderamulla, Sri Lanka

Padre McNamara ha risposto:

In effetti si usa la parola “festa” in riferimento ad ogni tipo di festa, anche se la parola ha un preciso significato tecnico nella gerarchia delle celebrazioni. Non c’è grande difficoltà in questo, poiche` di solito il contesto chiarisce se stiamo parlando tecnicamente o in generale.

Le tre classi fondamentali sono quelle accennate dal nostro lettore, anche se le ‘memorie” spesso sono divise in obbligatorie e facoltative. Ci sono altri mezzi per classificare le celebrazioni che danno diversi numeri e categorie. Ad esempio, se si classifica sulla base di quali messe possono essere celebrate in un dato giorno, si arriva a sette raggruppamenti di celebrazioni.

La differenza tra le tre categorie di base risiede nella loro importanza, che a sua volta si riflette nella presenza o assenza di diversi elementi liturgici.

Le solennità sono il grado più alto e di solito sono riservate per i misteri più importanti della fede. Questi includono la Pasqua, la Pentecoste e l’Immacolata Concezione, i titoli principali di Nostro Signore, come quelli di Re e del Sacro Cuore, e le celebrazioni che onorano alcuni santi di particolare importanza nella storia della salvezza, come la festa dei SS. Pietro e Paolo, e di San Giovanni Battista nel giorno della sua nascita.

Le solennità hanno gli stessi elementi di base di una Domenica: tre letture, la preghiera dei fedeli, il Credo e il Gloria che viene recitato anche quando la solennità si verifica durante l’Avvento o la Quaresima. Ha anche formule di preghiera proprie esclusive per il giorno: antifona d’ingresso, la preghiera di apertura, la preghiera sopra le offerte, Antifona alla Comunione, e la preghiera dopo la Comunione. Nella maggior parte dei casi si ha anche una prefazio particolare.

Alcune solennità sono anche feste di precetto, ma queste variano di paese in paese.

Una solennità si celebra se cade di Domenica del tempo ordinario o del tempo di Natale. Ma di solito è trasferita al seguente Lunedi se cade in una Domenica di Avvento, di Quaresima e di Pasqua, o durante la Settimana Santa o l’ottava di Pasqua.

Una festa onora un mistero o un titolo del Signore, della Madonna, di santi di particolare importanza (come gli apostoli e gli evangelisti) e alcuni santi importanti storicamente come il diacono san Lorenzo.

La festa di solito ha alcune preghiere proprie, ma ha solo due letture più il Gloria. Le Feste del Signore, come la Trasfigurazione e la Esaltazione della Santa Croce, a differenza di altre feste, si celebrano quando cadono di Domenica. In tali occasioni hanno tre letture, il Gloria e il Credo.

Una memoria è di solito di santi, ma può anche celebrare qualche aspetto del Signore o di Maria. Per esempio, la memoria facoltativa del Santo Nome di Gesù o la memoria obbligatoria del Cuore Immacolato di Maria.

Dal punto di vista degli elementi liturgici non c’è differenza tra la memoria facoltativa e quella obbligatoria. La memoria ha almeno una preghiera propria di apertura e può avere letture proprie adatte per il santo che si celebra. Le letture del giorno possono essere utilizzate, e il lezionario scoraggia un eccessivo uso di letture specifiche per i santi in modo da non interrompere troppo il ciclo continuo di letture quotidiane.

D’altro canto, le letture specifiche devono sempre essere utilizzate per alcuni santi, soprattutto quelli specificamente menzionati nelle stesse letture, come per esempio Marta, Maria Maddalena e Barnaba.

Durante Quaresima e Avvento dal 17 al 24 Dicembre si possono celebrare memorie solo come commemorazioni. In altre parole, solo la preghiera di apertura del santo è usata e tutto il resto viene dal giorno.

Il 2 novembre, giorno dei morti, è qualcosa che appartiene ad una classe speciale che, senza essere una solennità, ha ancora precedenza sulla Domenica.

E ‘anche importante notare che la stessa celebrazione può avere una diversa classificazione in diverse aree geografiche, come alcune celebrazioni e santi sono venerati più in un luogo che in un altro. Ad esempio, San Benedetto, una memoria obbligatoria nel calendario universale, è una festa in Europa, dal momento che è uno dei suoi patroni. Ma e` considerato solo una solennità nella diocesi e nell’abbazia di Montecassino, dove è sepolto.

Infine, la decisione se una solennità, come il Corpo e il Sangue del Signore, è un giorno di precetto spetta principalmente alla Conferenza Episcopale, che decide in base alla realtà pastorale di ogni paese. Alcuni hanno mantenuto la tradizionale celebrazione del Giovedì e l’hanno mantenuto come festa di precetto; altri potrebbero aver mantenuto il giorno, ma senza l ‘obbligo. Molti hanno preferito trasferire la celebrazione alla Domenica successiva in modo da garantire la celebrazione con il maggior numero di fedeli.

Il Vaticano, per esempio, continua la tradizionale celebrazione del Giovedi e quindi la processione del Santo Padre con il Santissimo Sacramento si svolge in quel giorno. La Diocesi di Roma, però, insieme al resto d’Italia, la celebra la Domenica seguente.

Chiunque abbia domande che riguardano i temi liturgici può scrivere al seguente indirizzo: 
liturgia.zenit@zenit.org

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ZENIT Staff

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