Solennità dell'Assunzione di Maria: la preghiera del Vescovo Cavina

Domani a Carpi, alle ore 8.00, nella Chiesa della Sagra, la Santa Messa e la processione presiedute da mons. Francesco Cavina

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La Chiesa di Carpi si appresta a celebrare la solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria a cui è intitolata la Cattedrale. Giovedì 15 agosto alle 8 il Vescovo monsignor Francesco Cavina presiederà la Santa Messa presso la pieve di Santa Maria in Castello detta “la Sagra”, in piazzale Re Astolfo.

Alle 8.45 partirà la tradizionale processione con la statua dell’Assunta, accompagnata dalla Banda cittadina, lungo le strade del centro storico (via Matteotti, via Mazzini, piazza Martiri, corso Cabassi, via Rodolfo Pio). Al termine, di nuovo in piazzale Re Astolfo, la benedizione. Alle 11 e alle 18 sempre nella chiesa della Sagra si terranno le altre celebrazioni nella Solennità dell’Assunta. 

È una preghiera, l’omelia che monsignor Francesco Cavina pronuncerà davanti ai fedeli. Un ringraziamento alla “Vergine Maria, Regina del Cielo e della Terra”, per aver anche quest’anno, “voluto radunare il tuo popolo per renderlo partecipe della gioia e della beatitudine eterna che già ti appartengono”.

In Maria Assunta, “il frutto più bello e meraviglioso della resurrezione di Gesù”, è reso visibile “il destino che Cristo ha aperto e reso possibile a tutti coloro che accettano di entrare nella via dell’amore”.

L’invocazione del Vescovo, a nome di tutto il popolo di Dio, è di donare a ciascuno “lo sguardo della fede per vedere che Dio anche oggi è all’opera nella storia di questo mondo, per quanto sconcertante esso sia, e che è fedele alle sue promesse di bene, di giustizia e di misericordia.

Concedici – prosegue la preghiera di monsignor Cavina – la grazia di evitare il peccato radicale dell’uomo: la dimenticanza di Dio, che sempre determina nella persona e nella vita della società il vuoto, un ostacolo allo sviluppo, l’incapacità di cogliere il senso ultimo della vita, una perversione dell’intelligenza. Non abbandonare la nostra umanità nel suo smarrimento, nella sua tiepidezza, nella sua ingratitudine… Risveglia, dunque, in noi ed in ogni uomo, la nostalgia della vera vita e sospingi le anime verso il Padre”.

“Concedi che una serena fiducia ispiri e sostenga il nostro operare quotidiano. Conforta i sofferenti, illumina il cuore dei giovani, aiuta a riscoprire la bellezza della famiglia, vinci la nostra volontà di sfuggire alla presa di Dio, poni una sana inquietudine nel cuore dell’uomo per superare la superficialità, guarda con particolare sguardo d’amore le tante persone disoccupate, apri i cuori dei governanti perché servano i fratelli nella ricerca del bene comune… nessuno si senta abbandonato! Tutti possano adorare Colui che per mezzo tuo è disceso per noi, in mezzo a noi, in noi! – conclude il Vescovo – E così sia!”

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ZENIT Staff

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