Sogni e pratica della cultura del dono

Edoardo Patriarca, presidente dell’Istituto Italiano del Dono, spiega le finalità di una giornata per la pace, per la fraternità e per il dialogo tra culture e religioni diverse

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La cultura del dono ha un giorno in cui viene particolarmente praticata e festeggiata. La prima Giornata del dono della Repubblica Italiana è stato celebrato il 4 ottobre 2015, festa di San Francesco d’Assisi patrono d’Italia, già giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra culture e religioni diverse. Il primo firmatario della proposta di legge per istituire il giorno del dono è stato il Presidente Emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, recentemente scomparso.
Martedi 4 ottobre l’Istituto Italiano della Donazione (IID) ha organizzato un incontro presso la Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari a Roma per premiare i vincitori del video contest “Donare molto più di un semplice dare”.
Al concorso hanno partecipato 50 scuole, per un totale di oltre 1500 ragazzi entusiasti di raccontare la propria idea di dono. Ricco anche il dibattito sui social, con circa 90.000 visualizzazioni per la piattaforma che ospita i video e più di 36.000 votanti per eleggere il vincitore della categoria “Giuria Popolare”.
Oltre 200 i ragazzi già iscritti per la seconda edizione del Giorno del Dono, che quest’anno ha visto mobilitarsi tutto il Paese con oltre 100 iniziative territoriali per disegnare il 1° Giro dell’Italia che dona.
Presidente dell’Istituto Italiano della Donazione (IID) è Edoardo Patriarca, impegnato nel terzo settore da sempre, oggi è Parlamentare e Presidente del Centro Nazionale per il Volontariato.
Sposato con due figli, è laureato in Chimica ed ha insegnato presso gli Istituti scolastici di Carpi. Per due mandati è stato eletto membro del Consiglio provinciale scolastico di Modena, ha collaborato presso il Provveditorato degli Studi di Modena ai progetti di educazione alla salute, progetto giovani e progetto genitori.
Per anni presidente della sezione carpigiana dell’Uciim (Unione cattolica italiana insegnanti medi) e consigliere della Fondazione diocesana per l’educazione dei giovani, dal 1966 è nello scoutismo cattolico, dal 1990 al 1993 ha fatto parte del comitato nazionale  dell’Agesci, dal 1997 al 2002 è stato co-presidente nazionale dell’Agesci.
Dal 1999 al 2006 è stato portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore, il coordinamento nazionale che raccoglie più di 100 organizzazioni di terzo settore riconosciuto parte sociale dal Governo. Dal 1998 al 2001 è stato consulente presso il Ministero della Pubblica Istruzione per tutte le problematiche riguardanti l’associazionismo giovanile.
Nello stesso periodo ha collaborato con il Ministero degli Affari sociali per la stesura dei rapporti sul volontariato. In occasione della Giornata del Dono, ZENIT lo ha intervistato.
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Che cosa è il Giorno del Dono? 
Il Giorno del Dono non è il giorno del buonismo né tanto meno un giorno dedicato alla sola raccolta fondi. Il Giorno del Dono nasce per celebrare i valori della solidarietà e della sussidiarietà ed è dedicato a tutti coloro che non si sono fatti fermare dalle difficoltà e che ogni giorno lavorano per il bene comune: cittadini, organizzazioni di terzo settore, imprese virtuose. Ricordiamo che in Italia operano quasi 5 milioni di volontari, cittadini attivi che hanno deciso di impegnarsi, di rimboccarsi le maniche per assumersi delle responsabilità, personali o di gruppo, per fare qualcosa per il bene collettivo: questo è un miracolo silenzioso che accade ogni giorno. Noi vogliamo raccontare chi, in questo momento così faticoso per il Paese, non si è arreso a sconforto e cinismo, non ha voluto rannicchiarsi su se stesso ma, al contrario, si è posto, ancora una volta, al servizio dell’altro.
Chi l’ha promosso, quale cultura c’è dietro e in che modo le istituzioni lo hanno sposato?
L’Istituto Italiano della Donazione (IID), con la sua attività di verifica e monitoraggio costante, è al servizio del non profit virtuoso e desidera fare la sua parte andando oltre il solo ruolo di garante della trasparenza delle realtà che ad esso si avvicinano. Per alcuni anni infatti l’IID ha lavorato affinché venisse istituito a livello nazionale, con un apposito articolo di Legge, il Giorno del Dono, con lo scopo di dare meritata visibilità al tema del dono in tutte le sue forme. Il Giorno del Dono vuole essere un segno forte non per istituzionalizzare la generosità spontanea, ma per valorizzare e coltivare la solidarietà; l’obiettivo è quello di costruire una cultura condivisa del dono, strumento prezioso per uscire dalla crisi economica, di senso, di valori. Con un lavoro lungo, costante e paziente svolto dell’IID, il 9 luglio 2015 il progetto ha concluso l’iter parlamentare iniziato nel novembre 2013, grazie al sostegno del Presidente Emerito Sen. Carlo Azeglio Ciampi che da poco ci ha lasciti, primo firmatario del Disegno di Legge. Il Giorno del Dono è così diventato la Legge n. 110 del 14 luglio 2015. La data scelta è quella del 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi patrono d’Italia, già giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra culture e religioni diverse.
La cultura del dono è una espressione tipicamente umana. Anche nel caso del recente terremoto nelle zone di Amatrice, Arquata, e dintorni, si è visto quanto la popolazione si è subito mobilitata per aiutare, assistere, curare, consolare le vittime del disastro. Cosa dicono le vostre indagini al riguardo?
Gli italiani hanno sempre mostrato la grandezza del loro cuore specialmente in occasione di eventi drammatici come il terremoto che ha colpito il Centro Italia: lo dimostrano le nostre ricerche su scala nazionale, le testimonianza delle associazioni nostre socie sul territorio e i dati che emergono da indagini internazionali, come il World Giving Index. Quello che è successo lo scorso agosto rappresenta una tragedia per la quale non servono parole, ma aiuti concreti. Per questo l’Istituto Italiano della Donazione ha voluto dare il proprio contributo affinché le popolazioni colpite ricevano aiuti concreti e immediati. La campagna #Le7regole ha esattamente questa funzione: fornire a tutti alcuni semplici principi per verificare se un’organizzazione si comporta in modo serio e trasparente. In questo modo chiunque volesse fare una donazione in favore delle popolazioni coinvolte nel sisma può contare su uno strumento valido e scegliere per la propria donazione organizzazioni affidabili e trasparenti. La generosità non deve conoscere confini ma la fiducia non deve essere mail riposta. Invitiamo quindi tutti a dare il proprio contributo ma, al tempo stesso, a stare in allerta. Donare è giusto e lodevole, ma fondamentale è donare responsabilmente. Tra queste organizzazioni ci sono gli aderenti all’Istituto che fanno parte del database IO DONO SICURO; a loro è stato chiesto di segnalarci le iniziative che hanno messo in atto sul territorio colpito e che possono essere rintracciate sul sito dell’IID.
Che cos’è  l’IID, cosa fa e quali sono i progetti che propone? 
Istituto Italiano della Donazione (IID) è un’associazione riconosciuta giuridicamente, senza scopo di lucro, indipendente, autonoma e apartitica che, grazie ai suoi strumenti e alle verifiche annuali, assicura che l’operato delle Organizzazioni Non Profit (ONP) sia in linea con standard riconosciuti a livello internazionale e risponda a criteri di trasparenza, credibilità ed onestà. I marchi di qualità IID, concessi alle ONP inserite in IO DONO SICURO, confermano che le organizzazioni aderenti mettono al centro del proprio agire questi valori. Fondato nel 2004 da Fondazione Sodalitas e Forum Nazionale del Terzo Settore, l’Istituto basa la propria attività sulla Carta della Donazione, primo codice italiano di autoregolamentazione per la raccolta e l’utilizzo dei fondi nel Non Profit. Dal 2006 l’IID aderisce all’ICFO, International Commitee on Fundraising Organizations, ente internazionale che riunisce realtà analoghe nel mondo. Nel 2009 nasce l’Osservatorio IID sul Non Profit sociale che svolge ricerche su temi di grande interesse per il Settore Non Profit.
Papa Francesco sta spiegando che donare e condividere è molto più che dare, indipendentemente dal credo religioso. Qual è il vostro parere in proposito? 
Siamo onorati del fatto che il giorno 5 ottobre il Santo Padre, durante l’udienza generale in Piazza San Pietro alle ore 10,00, dedicherà un pensiero proprio al Giorno del Dono. Non possiamo che trovare sempre saggia ispirazione dalla parole del Pontefice, non a caso infatti il nostro contest video dedicato agli studenti e realizzato in collaborazione con il MIUR si intitola “Donare, molto più di un semplice dare”. Abbiamo infatti chiesto ai ragazzi di raccontarci la propria idea di dono e le loro testimonianze ci hanno emozionato e commosso. Sono tanti i modi con cui ognuno di noi può donarsi: aiutando un amico, un vicino di casa o anche una persona che non conosciamo ma che si trova nel bisogno. E lo possiamo fare donando qualche euro, un oggetto, donando il sangue o anche offrendo gratuitamente le nostre capacità e il nostro tempo. Quante volte poi abbiamo ricevuto qualcosa, anche solo un abbraccio o un sorriso, in un momento in cui ne avevamo davvero bisogno, e questo ha fatto per noi la differenza. È straordinario come siano proprio i più piccoli a ricordarci tutto questo. Non a caso infatti i ragazzi saranno i veri protagonisti dell’evento #DonoDay2016 che si terrà il prossimo 4 ottobre nella Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari presso la Camera dei Deputati, dove verranno premiate le scuole vincitrici del contest.

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Antonio Gaspari

Cascia (PG) Italia Studi universitari a Torino facoltà di Scienze Politiche. Nel 1998 Premio della Fondazione Vittoria Quarenghi con la motivazione di «Aver contribuito alla diffusione della cultura della vita». Il 16 novembre del 2006 ho ricevuto il premio internazionale “Padre Pio di Pietrelcina” per la “Indiscutibile professionalità e per la capacità discreta di fare cultura”. Il Messaggero, Il Foglio, Avvenire, Il Giornale del Popolo (Lugano), La Razon, Rai tre, Rai due, Tempi, Il Timone, Inside the Vatican, Si alla Vita, XXI Secolo Scienza e Tecnologia, Mondo e Missione, Sacerdos, Greenwatchnews. 1991 «L'imbroglio ecologico- non ci sono limiti allo sviluppo» (edizioni Vita Nuova) . 1992 «Il Buco d'ozono catastrofe o speculazione?» (edizioni Vita Nuova). 1993 «Il lato oscuro del movimento animalista» (edizioni Vita Nuova). 1998 «Los Judios, Pio XII Y la leyenda Negra» Pubblicato da Planeta in Spagna. 1999 «Nascosti in convento» (Ancora 1999). 1999 insieme a Roberto Irsuti il volume: «Troppo caldo o troppo freddo? - la favola del riscaldamento del pianeta» (21mo Secolo). 2000 “Da Malthus al razzismo verde. La vera storia del movimento per il controllo delle nascite” (21mo Secolo, Roma 2000). 2001 «Gli ebrei salvati da Pio XII» (Logos Press). 2002 ho pubblicato tre saggi nei volumi «Global Report- lo stato del pianeta tra preoccupazione etiche e miti ambientalisti» (21mo Secolo, Roma 2002). 2002 ho pubblicato un saggio nel nel Working Paper n.78 del Centro di Metodologia delle scienze sociali della LUISS (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli di Roma) «Scienza e leggenda, l’informazione scientifica snobbata dai media». 2003 insieme a VittorFranco Pisano il volume “Da Seattle all’ecoterrorismo” (21mo Secolo, Roma 2003). 2004 ho pubblicato insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti” (Edizioni Piemme). 2004 coautore con del libro “Emergenza demografia. Troppi? Pochi? O mal distribuiti?” (Rubbettino editore). 2004 coautore con altri del libro “Biotecnologie, i vantaggi per la salute e per l’ambiente” ((21mo Secolo, Roma 2004). 2006 insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti 2” (Edizioni Piemme). 2008 insieme a Riccardo Cascioli il libro “Che tempo farà… Falsi allarmismi e menzogne sul clima (Piemme). 2008, è stata pubblicata l’edizione giapponese de “Le bugie degli ambientalisti” edizioni Yosensha. 2009. insieme a Riccardo Cascioli “I padroni del Pianeta – le bugie degli ambientalisti su incremento demografico, sviluppo globale e risorse disponibili” (Piemme). 2010 insieme a Riccardo Cascioli, è stato pubblicato il volume “2012. Catastrofismo e fine dei tempi” (Piemme). 2011 Questo volume è stato pubblicato anche in Polonia con l’imprimatur della Curia Metropolitana di Cracovia per le e3dizioni WYDAWNICTTWO SW. Stanislawa BM.

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