Saint Elijah's Monastery

Saint Elijah's Monastery - Wikipedia Commons

Siria: ritrovate le reliquie di Mar Elian nel monastero devastato dall'Isis

Le ossa del santo sono rimaste nel monastero a Quaryatayn, liberato dall’esercito siriano dopo l’occupazione jihadista di maggio 2015. Padre Murad: “Un segno grande”

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Malgrado le devastazioni attuate dai jihadisti dell’Isis fin dai primi giorni d’occupazione, nell’agosto scorso, nel santuario di Mar Elian, a Quaryatayn, città siriana tornata da poco sotto il controllo dell’esercito governativo, le reliquie del santo sono state recuperate.
Ne dà notizia padre Jacques Murad, che negli ultimi anni aveva fatto rifiorire il santuario del V secolo, all’agenzia Fides, spiegando che le reliquie di Mar Elian sono state ritrovate sparse intorno al sepolcro.
Lo stesso padre Murad era stato sequestrato dall’Isis il 21 maggio 2015, per poi essere liberato l’11 ottobre. “Davanti a quello che è successo – commenta a Fides – preferisco stare in silenzio perché oggi proprio il silenzio mi appare come la parola più giusta e adeguata”.
Il sacerdote interpreta il fatto che le relique non si siano perdute come “un segno grande”, ossia che il santo non abbia voluto lasciare “quel monastero e quella terra santa”. Egli ricorda che “il 9 settembre, nel giorno della memoria liturgica di Mar Elian, avevo celebrato la Messa con gli altri cristiani a Qaryatayn, mentre eravamo sotto il dominio del Daesh. Avevo detto loro: non è importante che il monastero sia distrutto, non è importante nemmeno che la tomba sia stata distrutta. L’importante è che portiate Mar Elian nel vostro cuore, dovunque andrete, anche in Canada, o in Europa, perché lui vuole rimanere nel cuore dei suoi fedeli”.
Padre Murad ha riconosciuto le ossa di Mar Elian dalle foto che gli sono state inviate ieri. Domani, 6 aprile, un sacerdote dell’arcieparchia siro-cattolica di Homs, insieme a alcuni monaci di Dei Mar Musa, andranno a Mar Elian per verificare le condizioni in cui versa il santuario. “Ho chiesto loro – riferisce a Fides padre Jacques – di raccogliere le reliquie e di portarle a Homs per custodirle. Sappiamo che il vecchio santuario è stato raso al suolo, che il sito archeologico è stato devastato, mentre la chiesa nuova e il monastero sono stati incendiati e in parte bombardati. Quando, in futuro, torneremo a lavorare a Mar Elian, rimetteremo anche le reliquie del santo al loro posto. Intorno alla memoria dei santi fiorirà di nuovo la vita di grazia. E sarà un grande segno di benedizione, per tutta la nostra Chiesa”.

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ZENIT Staff

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