Siria: nuovi raid americani contro l'Isis

Ieri circa 31 bombardamenti nei pressi di Aleppo. I terroristi indeboliti nei rinforzi e nelle comunicazioni. Da ieri, anche la Gran Bretagna aderisce alla coalizione internazionale

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Continua l’attacco da parte dei caccia americani per colpire le postazioni dello Stato Islamico in Siria e in Iraq. I bombardamenti hanno colpito ieri la provincia centrale siriana di Homs, in particolare le postazioni dei miliziani nell’area di Al-Hammad, a est di Palmira.

L’Osservatorio siriano per i diritti umani riferisce inoltre che raid aerei sono stati effettuati anche su Minbej, a est di Aleppo, e sulla provincia settentrionale di Raqqa, roccaforte degli jihadisti. Almeno 31 le esplosioni udite nella capitale. Colpita anche la città di Tabqa, sede di una base aerea che i miliziani hanno strappato alle forze di Assad.

Come dichiarato al Pentagono dal generale Martin Dempsy, comandante delle forze armate americane, i raid stanno causando danni ai fondamentalisti soprattutto dal punto di vista logistico. Più nel concreto, i raid americani sono stati mirati a isolare i vari gruppi dell’Isis, tagliando loro i rifornimenti e rinforzi e neutralizzando le comunicazioni. In questo modo è stata tolta ai miliziani la possibilità di organizzare controffensive su media e vasta scala, perché le notizie degli attacchi subiti difficilmente arriveranno ai comandi centrali della formazione in tempo utile.

Tuttavia questi attacchi, secondo il generale Dempsy, non sono sufficienti per sconfiggere i terroristi dello Stato Islamico. Serve una soluzione politica e una campagna sul terreno, ha detto l’alto ufficiale, che non coinvolga le truppe americane ma che includa almeno 15mila combattenti, provenienti dall’opposizione moderata a Damasco. Gli uomini però andrebbero addestrati, equipaggiati e nutriti. E per questo servono ingenti risorse, come servono pure fondi per comprare armi e munizioni. 

Intanto, sul versante politico, la coalizione internazionale prosegue il suo lavoro. Proprio ieri il Parlamento britannico ha approvato la partecipazione di Londra ai raid aerei contro l’Isis in Iraq inviando alcuni caccia Tornado. La Francia sta già contribuendo agli attacchi, mentre Belgio, Olanda e Danimarca si sono impegnati a inviare alcuni caccia F-16. Il gruppo internazionale continua pure a crescere, coinvolgendo circa 40 paesi, di cui molti dell’area mediorientale. 

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ZENIT Staff

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