Bashar al-Assad mural in Latakia

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Siria: Assad apre alle elezioni

Il presidente siriano ha precisato che dovranno tenersi “solo dopo la vittoria sul terrorismo”. Ad Aleppo intanto sfiorata una strage nella chiesa latina di San Francesco

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Il presidente siriano, Bashar al-Assad, apre alla possibilità di una revisione costituzionale e di tenere elezioni parlamentari. Lo riferiscono l’agenzia Interfax e la France Presse, la quale avrebbe consultato una fonte russa.

Le eventuali elezioni – ha precisato Assad – dovranno tenersi “solo dopo la vittoria sul terrorismo in territorio siriano”. Il presidente ha inoltre aperto alla possibilità di concorrere alle urne “a forze di opposizione patriottiche e ragionevoli”, si è detto altresì pronto a candidarsi “se il popolo non si opporrà”.

Rieletto oltre un anno fa con un voto contestato dall’opposizione, il mandato naturale di Assad scade nel 2021, mentre quello del parlamento a maggio 2016. Sergei Lavrov, ministro degli Esteri russo, ha sottolineato due giorni fa che le nuove elezioni in Siria dovranno far parte di “un processo politico che integri la fase militare contro il terrorismo” e che dunque includa tutti i protagonisti dello scenario siriano, incluso Assad.

Russia che ha trovato spazio nel discorso di Assad. L’intervento militare russo nel conflitto è stato definito dal presidente siriano come “l’inizio di una nuova pagina della storia e determinerà il futuro della regione e del mondo”, come riferisce l’agenzia di Stato Sana. Sconfiggere i gruppi terroristici – ha aggiunto – “porterà a una soluzione politica che piaccia al popolo siriano e conservi la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale della Siria”.

La situazione nel Paese continua ad essere critica. Un colpo di mortaio ha colpito ieri sera la chiesa latina di Aleppo dedicata a San Francesco, mentre all’interno era in corso la Messa. La granata, proveniente dalle aree in mano ai ribelli anti-Assad, ha raggiunto il tetto, creando uno squarcio nella cupola, ma non è penetrata nella chiesa, esplodendo all’esterno. Lo riferisce l’agenzia Fides, precisando che ci sono stati sette feriti. Per il vescovo Georges Abou Khazen, vicario apostolico di Aleppo, “se la granata fosse esplosa all’interno sarebbe stata una strage”.

 

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ZENIT Staff

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