Siria: Aleppo consacrata al Cuore Immacolato di Maria

Grande partecipazione e comunione dei cattolici di diversi riti all’evento

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I vescovi cattolici di Aleppo hanno consacrato il 15 agosto, Solennità dell’Assunzione, la città siriana al Cuore Immacolato di Maria. Come ha raccontato a ZENIT un testimone, l’evento ha mobilitato il convento carmelitano di Nostra Signora di Siria e i cattolici dei vari riti. 

Su iniziativa di sacerdoti e laici di Aleppo, la statua della Madonna della Pace ha compiuto il giro di tutte le chiese e parrocchie della città a partire da fine giugno. In ogni chiesa è rimasta tre giorni. Provenendo dalla Cattedrale latina, vicina al monastero, la statua mariana è arrivata al convento delle suore carmelitane domenica 4 agosto, alle ore 19. Secondo il programma, l’effige è rimasta al monastero fino alla tarda mattinata di mercoledì 7 agosto. 

Canti, rosari e preghiere si sono susseguiti per tutta la durata della permanenza della statua. La comunità carmelitana e i suoi amici hanno aggiunto “con grande fiducia” le loro intenzioni a tutte quelle già affidate al Cuore Immacolato della Vergine.

Il triduo che ha preceduto la Solennità dell’Assunzione è stato caratterizzato da un programma speciale. In tutta la città, il lunedì è stato riservato ai sacerdoti, il martedì ai religiosi e il mercoledì ai laici. Ogni giorno, sono state organizzate delle cerimonie penitenziali che hanno dato ai fedeli la possibilità di confessarsi e dei momenti di preghiera comunitaria.

Da parte loro, le monache carmelitane hanno osservato, il lunedì, un intero giorno di digiuno. Martedì hanno invece recitato insieme il rosario e mercoledì si sono raccolte per un giorno in adorazione eucaristica.

La mattina del 15 agosto, la Messa è stata celebrata da mons. Antoine Audo, vescovo caldeo di Aleppo e presidente della Caritas Siria. La cerimonia della consacrazione della città è stata preceduta da una breve processione con la statua della Vergine Maria, portata dalla Chiesa latina alla cattedrale siro-cattolica, dedicata all’Assunzione della Vergine Maria.

La solenne Messa è stata celebrata alle ore 18.30. La consacrazione di Aleppo è avvenuta in seguito, con la lettura del Vangelo della Visitazione, un’omelia e canti tradizionali arabi. E’ seguita poi un’altra processione all’interno della Chiesa, accompagnata dal canto delle Litanie della Beata Vergine. Infine l’assemblea ha pronunciata la preghiera di consacrazione.

La cerimonia è stata presieduta da quattro vescovi cattolici di Aleppo: greco, armeno, siriaco e caldeo. Non hanno potuto partecipare altri due vescovi cattolici, ovvero quello latino, dimessosi pochi mesi fa per motivi di salute, e quello maronita, attualmente in Libano, sempre per motivi di salute. La presenza dei quattro presuli è stata percepita come una grande grazia per tutti, poiché mostrava la comunione dei cattolici dei diversi riti di Aleppo. Preghiere speciali sono state sollevate al cielo per i due vescovi ortodossi (greco e siriaco), rapiti nell’aprile scorso, di cui non si hanno più notizie.

La partecipazione alla cerimonia è stata molto sentita e molto numerosa, tanto che nella cattedrale non c’era posto per tutti. Molti sacerdoti, religiosi e suore hanno accompagnato i loro vescovi. L’evento, ha riferito il testimone, è stato “un soffio di speranza e di fiducia che è passato in tutti i cuori”, e ha aggiunto che anche i musulmani hanno accolto la processione “con grande rispetto”. 

“Possa nostra Madre in tutti far germogliare nei cuori un vero desiderio di pace, àncorata nell’amore del Signore”, ha auspicato la fonte, “ci rallegriamo molto per la prossima consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria da parte di Papa Francesco, il 13 ottobre prossimo”.

Le monache carmelitane si sono unite spiritualmente alla celebrazione, recitando il rosario all’ora della consacrazione, alle 19.30. La comunità carmelitana di Aleppo ha inoltre un legame molto speciale con quella del Fayum, in Egitto, dove la situazione continua a peggiorare.

Il 10 aprile scorso, mons. Audo aveva descritto a Fides la difficile situazione ad Aleppo. “Si va avanti alla giornata”, aveva detto. “Ho l’impressione che le persone sono sempre più spossate. Sono tutti divenuti poveri e ognuno è alla continua ricerca di qualcosa da mangiare per sè e per la propria famiglia. Per le strade di Aleppo si vedono le persone che girano senza posa con le buste in mano, cercando un po’ di pane”, aveva raccontato il presule.

(A cura di Anita Bourdin)

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ZENIT Staff

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