SimonEthica, un percorso etico per nuovi modelli d'impresa

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di Emmanuele Di Leo

ROMA, mercoledì, 21 aprile 2010 (ZENIT.org).- “Le prassi manageriali di domani dovranno concentrarsi sul conseguimento di obiettivi nobili e socialmente rilevanti”. Così si evince dal Manifesto proposto da Gary Hamel, professore alla London Businnes School: “Fare in modo che il management serva per un fine più elevato”.

Partendo da questa considerazione, il libro SimonEthica (Eurispes&Link, 2010), tramite il suo autore, Francesco Pastore, propone una nuova visione d’impresa come stimolo allo stato attuale di atrofizzazione del management e delle sue teorie che mostrano tutti i limiti di una mancata innovazione culturale.

Pastore, per molti anni Partner di una delle maggiori società leader globale della consulenza, docente universitario e fondatore nel 2008 del “Laboratorio Etico d’Impresa”, società che si occupa delle tematiche di Corporate Governance e Business Ethics, propone un modello di azienda perfettamente capace di esercitare un forte autocontrollo qualitativo e quantitativo.

L’autore di SimonEthica afferma che “essendo il futuro sempre meno prevedibile, è necessario anche puntare ad organizzazioni con un anima e con un cuore pulsante dove la ricchezza del capitale umano, che oggi non sembra rientrare nella hit parade del pensiero degli economisti, potrebbe rappresentare la vera differenza di domani e la base giusta per una necessaria semplificazione dell’architettura complessiva di controllo interno aziendale”.

In questi ultimi anni il termine etica appare inflazionato: si moltiplicano i convegni, gli incontri tematici, gli approcci e le metodologie in tema di “Responsabilità Sociale” dove, la parola “etica” può addirittura avere un contenuto ideologicamente discriminatorio, lasciando intendere che non sarebbero etiche le iniziative che non si fregiassero formalmente di questa qualifica.

Da qui il “Simon” del titolo, che riprende il concetto di simonia. Infatti tale termine, che risale ad epoche medioevali, è ancora oggi presente nel tessuto societario. Quindi, il manager si rivolge al “valutatore” etico per l’attribuzione del “rating” etico inteso come panacea, quasi scudo protettivo, a fronte di ogni rischio reputazionale anche quando, a volte, la realtà aziendale nella prospettiva del comportamento etico può essere diversa. Quando ciò si verifica viene generata una situazione che si è definita sinteticamente “SimonEthica” ossia il “peccato” di voler acquistare uno status etico per la propria azienda pretendendo di comprare la rispettabilità tramite un bollino.

“Ethica”, che volutamente esposta nel titolo del libro, in latino, sta a simboleggiare una tendenza importante che si va manifestando in questi ultimi anni: il ritorno ai “fondamentali” e, conseguentemente, ai valori come vero asse portante di quel movimento di rinascita culturale che guarda in maniera critica ma costruttiva, i concetti basilari su cui operano l’impresa, il mercato, la finanza ed il mondo dei controlli.

Questo libro, concepito a metà tra un saggio ed un testo in materia di business ethics, vuole stimolare una profonda riflessione da cui può scaturire un modo diverso di pensare e vedere le cose.

Nella prefazione a SimonEthica, l’Arcivescovo di Trieste, mons. Giampaolo Crepaldi, afferma: “occorre riprendere un cammino di formazione ed educazione delle persone alle virtù morali ed intellettuali proponendo, come suggerisce anche la Caritas in veritate, una nuova visione dell’attività imprenditoriale, in continuità con quanto già affermato dalla Centesimus annus di Giovanni Paolo II e liberandola dalla apparente contrapposizione profit/non profit”.

“La proposta di un vero e proprio percorso etico per l’azienda, ispirato dall’autore, si pone in sintonia con il concetto di una nuova democrazia d’impresa, che sia orientato ad integrare realmente l’etica nei comportamenti e nell’agire quotidiano riconoscendo il pericolo dell’ideologia tecnocratica come forma di totalitarismo che tenta ‘di sradicare il bisogno di Dio, dal cuore dell’uomo’”, sottolinea il presule.

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ZENIT Staff

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