Siamo folla da sfamare

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

La parola saggia di Gamaliele attraversa i secoli. Impariamo da lui, che sa discernere, poiché legge i fatti del suo tempo e li confronta con le sacre Scritture. Il dilemma è ben presentato: se l’opera è di Dio, nulla la potrà fermare. Se invece è opera dell’uomo, cadrà da sola. Mai trovarsi a lottare contro Dio! Collaborare invece con gli occhi di compassione di Gesù davanti alla folla affamata: Filippo calcola, Andrea scopre, il ragazzino dona con gioia, Gesù prende e benedice, la folla, saziata, raccoglie i frammenti, il Maestro che prega sul monte. È il cammino della vera fede.

Meditazione

Quando la nostra anima si scontra con turbamenti e amarezze, ci sentiamo galleggiare sui limiti e gli impedimenti più laceranti. L’inquietudine ci rende talvolta inermi. Ci sentiamo inutili, sconfitti, senza forze. Sono molte, è vero, le miserie presenti nel mondo. Ma quella più dolorosa è la piaga della povertà. E ce n’è ancora fin troppa nelle nostre città, benché lo sviluppo tecnologico sia avanzato enormemente. Dare da mangiare a chi non ne ha. È quella battaglia che richiede più perseveranza nella solidarietà e nella condivisione. Gesù, di fronte alla folla, alza gli occhi, quasi volesse lanciare un cenno al Padre per provvedere a quanto gli stava chiedendo. Noi, invece, di fronte ai poveri, spesso, distogliamo lo sguardo e miriamo altrove. Ci sentiamo infastiditi e distratti nelle nostre faccende mondane. Commuove, invece, sentire Gesù rivolgersi a Filippo con una domanda spiazzante, che supera tutte le altre possibili domande. Gesù non chiede cosa quella moltitudine andava cercando. Ma si preoccupa se avevano da mangiare e chiede dove poter prendere tutto il cibo necessario per nutrirli. Prima di compiere il miracolo dell’abbondanza, chiede di raccogliere anche gli avanzi, perché agli occhi di Dio tutto ha valore, dalle piccole alle grandi cose. È questo gesto che considera le briciole talmente necessarie da formare cose più considerevoli. È questo il desiderio del nostro Signore: darci quello di cui abbiamo veramente bisogno. Predilige le anime semplici perché in loro regna l’umiltà non l’arroganza, l’attesa non la pretesa, la vivacità non l’impazienza. La folla lo seguiva e inseguiva. Ma Gesù accoglieva tutti. Non mandava nessuno a mani vuote. Il miracolo che si compie in chi lo rincorre, è che chiunque trovi in Lui più di quanto cerca o desidera.

Preghiera

Donaci, o Signore, la saggezza di Gamaliele, per discernere la tua presenza nella storia ed essere così validi collaboratori nell’opera di salvezza, sfamando le folle anche con le briciole di un dono gratuito e generoso. Amen.

Agire

“Non si mangia il pane bianco tra le case dei poveri” – disse una donna al giovane Lorenzo Milani. Da qui, il lungo e tenace cammino di conversione. Il condividere cambia sempre la vita. Cambia anche il tuo cuore!

Meditazione del giorno a cura di monsignor GianCarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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