Siamo ancora nel centro della crisi del capitalismo finanziario

La recessione che stiamo vivendo è del tutto nuova

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di Carmine Tabarro

ROMA, domenica, 2 dicembre 2012 (ZENIT.org) – Storicamente siamo abituati a vivere e governare, recessione economiche. L’attuale per la sua composizione è una recessione di tipo patrimoniale. Per recessione patrimoniale s’intende la svalutazione di tutti i valori patrimoni immobiliari e mobiliari. Gli effetti della recessione patrimoniale, tra gli altri, evidenzia l’elevato numero di disoccupati. Tra i giovani tasso di disoccupazione raggiunge il record storico del 36,5%

In Italia ad ottobre l’esercito dei disoccupati ha raggiunto la soglia record di quasi 2,9 milioni di persone (2milioni 870mila). Lo ha comunicato l’Istat spiegando che si tratta del dato più alto dal gennaio 2004 (serie storiche mensili) e dal quarto trimestre del 1992, se si considerano le serie storiche trimestrali.

Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 639 mila e rappresentano il 10,6% della popolazione in questa fascia d’età. A ottobre scorso il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè l’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, é pari al 36,5%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 5,8 punti nel confronto tendenziale. Si tratta di un livello record.

Sono quasi tre milioni (2milioni 877mila) i lavoratori precari nel terzo trimestre del 2012: si tratta del livello più alto dal terzo trimestre del 2004. I dipendenti a termine, sempre nel terzo trimestre del 2012, sono 2milioni 447mila (dato più alto dal terzo trimestre 1993), mentre i collaboratori sono pari a 430mila.

Nel terzo trimestre del 2012, i lavoratori part time hanno raggiunto la soglia record di 3 milioni 847mila unità: si tratta del livello più alto mai raggiunto. E’ infatti il dato più alto registrato dal terzo trimestre del 1993. Per oltre la metà dei lavoratori (58%), il part time.
Anche per Vittorio Umberto Grilli, attuale Ministro dell’Economia e delle Finanze, in una fase congiunturale negativa non ci si può aspettare andamento migliore dell’occupazione: «Anche nei nostri dati – ha detto il ministro dell’Economia – c’è peggioramento nel 2013».

Come analista,  posso dire che la causa di questo dramma umano e’ dovuto alla sbornia dell’ideologia dell’austerità. In Europa non si è intervenuti con politiche di giusta austerità, con politiche di sviluppo e di equita’, le sole che possono dare risposte esaustive ai fattori che determinano le difficoltà l’effetto è moltiplicatore.

La situazione del lavoro è nera in tutta l’Europa, dove a ottobre si sono registrati circa 26 milioni di senza lavoro, di cui 18,7 solo nella zona euro, 173.000 in più rispetto a settembre. Il tasso di disoccupazione di Eurolandia ha infatti segnato un nuovo record il mese scorso, salendo all’11,7% rispetto al 11,6% di settembre. Un livello «inaccettabile» per la Commissione europea e per la Conferenza Episcopale Europea.

A ottobre 2011 era al 10,4%. Tra i giovani sotto i 25 anni, il tasso di disoccupazione è balzato al 23,9%. Ma questi dati vanno letti in maniera massiva, non segnalano una forte diseguaglianza all’interno dei Paesi forti dell’Europa dove la disoccupazione è vicina allo zero (Austria, Germania, Finlandia) e Paesi deboli (Grecia, Irlanda, Italia, Spagna, Portogallo) dove possiamo parlare di generazioni penalizzate.

La Dottrina Sociale della Chiesa e i vari interventi del Magistero sociale hanno posto al centro alcune vie per uscire dalla crisi Europea: un’Europa fondata sulla sussidiarietà, della solidarietà, del bene comune.

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ZENIT Staff

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