Si rallegri chi ama Dio

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Lettura

Il mese di aprile, che ci ha accompagnato con delicatezza, lungo le strade della fede pasquale, si chiude con una grande parola di speranza: «Non si turbato il vostro cuore e non abbiate timore!». Cristo Gesù ci apre le porte del cielo, va a prepararci un posto. Allora, come avvenne per Paolo, nemmeno le pietre scagliate contro di lui lo fermano. Perché egli, sorretto dalla sua comunità «si alza ed entra nella città», per ripartire subito per altre comunità. Una parola chiara: «restate saldi nella fede, perché nel regno di Dio si entra attraverso molte tribolazioni!». 

Meditazione

Non c’è pace all’infuori di Dio. Non c’è al mondo niente che la può offrire in tutta la sua pienezza. La pace non ha prezzo. È la sete perenne di ognuno di noi. Non c’è chi non la ricerchi. Ma Gesù è il solo che ci ha detto come accogliere questa pace, come familiarizzare con essa: con cuore semplice, come bambini. La possiamo ricevere solo dalle sua mani. Come dono prezioso la cui luce va diffusa per tutto il creato. La pace è scuola di umanità, luogo della presenza ardente di Dio, e riguarda in fondo questo: lasciare tutto per crescere nella volontà di consegnarsi totalmente a Dio. Abbandonare le armi, l’odio, le vendette perché essa sfolgori e si versi in abbondanza sulle nostre coscienze. I vincoli che il mondo ci vuole imporre, invece, sono lacci mortali. Ecco perché è importante educarci alla pace. “Dio è per noi rifugio e fortezza, aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce. Perciò «non temiamo se trema la terra, se vacillano i monti nel fondo del mare» (Sal 46,2-3). In questo brano ci sono richiami schietti al tema dell’abbassamento da cui deriva     l’impegno a testimoniare Dio misericordioso. Per la partenza di Gesù, i cuori dei discepoli erano inquieti, ma Lui, Figlio di Dio, li rassicura che tornerà sulla terra. Il mondo deve sapere che è Gesù il principe della pace. E che noi facciamo parte del suo esercito di luce e di amore. Coltiviamo questa pace per servirci di essa quando il male semina dissidi e violenza. La pace ci permette di agire in profondità, perché costituisce il cuore del nostro vivere umano, la misura alta della vita cristiana. Una verità che ci rivela che la pace è la nostra vocazione fondamentale. E ciò ci sollecita a portarla dentro la storia ferita dal male, per edificarla e ricostruirla nella riconciliazione, cercando sempre di promuovere l’unità e il dialogo. 

Preghiera

Mantieni saldo il cuore nostro, o Dio, anche di fronte alle odierne difficoltà, come l’hai tenuto saldo nel petto di Paolo, lapidato ma rialzato dai fratelli della sua comunità e lasciaci la pace, donaci la tua pace e non guardare i nostri peccati ma la fede della tua chiesa. Amen. 

Agire

Diventa ogni giorno un autentico portatore di pace là dove vivi e sei chiamato a testimoniare la tua fede nel Principe della Pace. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor GianCarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione