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Si può vivere senza Dio?

È quando si è nelle difficoltà che si capisce il desiderio di tornare al Padre per godere della misericordia, dell’amicizia, della bellezza

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L’inizio del nuovo anno liturgico ci introduce nello spirito del tempo d’Avvento: il Vangelo parla della chiamata alla vigilanza, a vivere con sapienza la nostra vita. Viviamo in un tempo che spesso ci impedisce di pensare, sempre di fretta, passando da un impegno all’altro, da una notizia all’altra, correre, correre…
Questa frenesia ci impedisce di pensare, di fermarsi a chiedersi: ma come sto vivendo la mia vita? Il rischio è di farci questa domanda troppo tardi, quando non è più possibile stare con quella persona a cui volevi bene, di dimostrare di amare un genitore, di avere un figlio, oppure semplicemente godere la bellezza di una giornata di sole o di una passeggiata con un amico.
E allora, stiamo correndo tutto il giorno ma verso cosa…? Proiettati verso un domani che ci lascerà ancora scontenti… Questo è l’uomo che vive per sé stesso, che non conosce Cristo; cerca sempre di scappare dal tempo progettandosi nel week end, nelle vacanze, la fretta lo aiuta a non pensare che il tempo passa e che sta vivendo alienato nel domani.
Questo Vangelo, questo tempo di Avvento, ci invita invece a fermarci, per poter riprendere la via del Signore. Sappi che il Signore ti ascolterà e ti aiuterà se tu desideri veramente camminare nelle sue vie e non nelle tue. E quali sono le vie dell’uomo senza Dio? Le vie che portano a cercare soldi e ricchezza a costo della sopraffazione, della menzogna, della corruzione, e che creano così le guerre, le ingiustizie, la miseria.
C’è – ancora – un oggi in cui noi possiamo rientrare nella bellezza dei disegni di Dio. Perché Dio ha fatto un’elezione su di noi, attraverso il Battesimo, prima che noi rispondessimo bene o male: ci ha promesso una vita felice, un cammino che ci fa pregustare la Gioia del Cielo, oggi, anche nelle nostre difficoltà, perché Gesù ci accompagna e ci consola.

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Antonio Interguglielmi

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