Sì della Comunione Tradizionale Anglicana d'Inghilterra alla proposta del Papa

Sottolinea la “generosità di Roma”

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

di Inma Álvarez

LONDRA, martedì, 10 novembre 2009 (ZENIT.org).- La Comunione Tradizionale Anglicana in Gran Bretagna è stata la prima ad accettare formalmente la Costituzione Apostolica Anglicanorum coetibus, secondo quanto è stato reso noto questo lunedì in un comunicato.

L’accettazione formale ha avuto luogo durante il sinodo celebrato il 28 ottobre scorso al Priorato di Saint Catherine, un convento restaurato dopo la sua distruzione da parte di Enrico VIII. La votazione è stata unanime, anche se la Costituzione Apostolica non era ancora stata pubblicata.

La risoluzione adottata offre “la sua gioiosa riconoscenza a Benedetto XVI” per aver permesso agli anglicani di entrare come corporazione in comunione con la Santa Sede, e chiede “al Primate della Comunione Tradizionale Anglicana e al Collegio dei Vescovi di compiere i passi necessari per implementare questa Costituzione”.

Uno dei presenti, il Vescovo David Moyer, ha affermato che l’assemblea è diventata “una riunione piena di grazia in cui tutti i presenti si sono resi conto del movimento dello Spirito Santo. I Vescovi, i sacerdoti, i seminaristi e i rappresentanti laici hanno espresso il proprio pieno accordo, con un solo spirito, come San Paolo ha implorato per la Chiesa di Filippi”.

Alla votazione era presenta il Primate della Comunione, l’Arcivescovo australiano John Hepworth, che ha partecipato a un incontro a Londra promosso dall’associazione Forward in Faith il 23 e il 24 ottobre.

La riunione si è svolta dopo che era stata resa pubblica la decisione della Santa Sede di ammettere alla comunione con la Chiesa gli anglicani attraverso la creazione di Ordinariati Personali, che manterranno nel cattolicesimo la tradizione anglicana.

In quell’occasione, l’Arcivescovo Hepworth ha ringraziato pubblicamente per la “generosità del Santo Padre”, dissolvendo dubbi e conquistando i pessimisti.

Il presule ha suscitato entusiasmo tra i presenti assicurando di essere certo che i fedeli verranno trattati come cattolici anglicani, così come ci sono cattolici di rito latino, greco-cattolico o maronita.

Ha spiegato che sarà offerto loro un organismo ecclesiale per gli anglicani che rispetterà “quegli elementi fondamentali di spiritualità, liturgia, teologia e storia, disciplina che fanno parte del patrimonio anglicano”.

Per l’Arcivescovo Hepworth, è ciò che “avevano chiesto e per cui avevano pregato per secoli”, e che ora è stato loro concesso “generosamente”.

Ricordando la parabola del figliol prodigo, si è rivolto ai cattolici in generale e a quanti si sono convertiti in precedenza, che “vogliono che la gente torni a testa bassa, castigata e intimidita”, per affermare che “è lo stesso Santo Padre che ha scelto di uccidere il vitello grasso”.

Dal canto suo, il presidente dell’associazione Forward in Faith, John Broadhurst, Vescovo anglicano di Fulham (Inghilterra), ha diffuso questo lunedì un comunicato diretto ai membri di questa associazione in tutto il mondo per dirsi “impressionato” dal contenuto della Costituzione Apostolica, affermando che Roma offre “esattamente ciò che la Chiesa d’Inghilterra ha rifiutato”.

“Lo standard dottrinale chiesto da Roma è il Nuovo Catechismo che molti di noi già usano. Ci verrebbe permesso di usare il rito anglicano o romano e i nostri ordinari avrebbero giurisdizione”, ha spiegato, cosa prevista dalla Costituzione.

“Non risponderò alla domanda: ‘Cosa farete?’. E’ una cosa su cui dobbiamo lavorare insieme”, ha aggiunto.

Il Vescovo ha concluso affermando che “quello attuale è un momento eccitante e allo stesso tempo pericoloso per il cristianesimo in questo Paese” e ha dichiarato che questa situazione “non deve essere usata per danneggiare la Chiesa d’Inghilterra”, anche se dovranno essere riconosciuti dei diritti, soprattutto sulle questioni patrimoniali.

Per ulteriori informazioni, www.themessenger.com.au

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione