…si alzò e andò in fretta

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

La lettura del profeta Michea preannuncia un parto che darà una svolta alla storia di Israele. Gli scribi, sulla base di questo testo, si attendevano la nascita del Messia proprio a Betlemme. La Lettera agli Ebrei introduce nella liturgia odierna il tema teologico dell’incarnazione di Gesù come superamento del sacrificio secondo la legge antica. Ciò che lega questo brano al Natale è l’espressione “entrando nel mondo”, riferita a Gesù, e l’insistenza sul “corpo” di Gesù, che verrà offerto in sostituzione degli antichi olocausti e sacrifici per il peccato. Il brano della Visitazione è la risposta pronta e sollecita di Maria alle parole dell’Angelo. La Serva del Signore diventa subito la serva dei fratelli.

Meditazione

Il profeta Michea ci annuncia che veramente Dio è in mezzo a noi, per impegnarci nei suoi progetti di vita, di pace. Siamo invitati a mettere a disposizione la nostra piccola esistenza nelle grandi mani di Dio perché, come Elisabetta o Maria, Egli ci chiama, nella nostra inadeguatezza, a servirlo nei modi più diversi. Il Vangelo di oggi vuole quasi metterci fretta nel preparare il nostro cuore alla nascita di Gesù. In effetti, il Vangelo mette sempre “fretta”, ossia spinge ciascuno di noi ad uscire dalle proprie abitudini, magari anche buone, ma solo nostre. Esorta a non fermarci alle preoccupazioni di sempre, ad uscire dal piccolo villaggio dei nostri orizzonti per affrettarci verso il giorno e il luogo della nascita di Gesù. Non è una scelta spontanea, soprattutto per noi che, a differenza di Maria, ci lasciamo spesso guidare dalla nostra pigrizia. Appena Elisabetta vide arrivare Maria a casa sua, gioì fin nelle viscere. È la gioia dei deboli e dei poveri quando sono visitati dalle “serve” e dai “servi” del Signore, da coloro cioè che “hanno creduto all’adempimento delle parole del Signore”. Dalla bocca dei poveri sgorga la benedizione per tutti coloro che si recano con amore presso di loro. In quel momento si realizza una vera e propria epifania dello Spirito Santo. Il sorriso dei poveri, infatti, è il sorriso di Dio; la loro gioia è la stessa di Dio. E i credenti sentiranno ritornare verso di loro la bellezza e la forza di quella gioia profonda sorta nel cuore dei poveri. L’abbraccio fra la giovane Maria e l’anziana Elisabetta è l’icona dell’amore che i cristiani sono chiamati a donare al mondo di questo millennio. La seconda lettura ci propone oggi l’eccomi di Gesù: “vengo per fare la tua volontà”, ed è “mediante quella volontà che noi siamo stati santificati”. Cosa mi chiede questa Parola? Ho mai sperimentato la benedizione da qualche povero che ho servito?

Preghiera

«O Emmanuele, Dio con noi, attesa dei popoli e loro liberatore: vieni a salvarci con la tua presenza».

Agire

Oggi ripeterò la beatitudine del Vangelo: Beata Colei che hai creduto alla parola del Signore.

Meditazione del giorno a cura di padre Celeste Cerroni, M.S. (Missionari de La Salette), tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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