Senza le prove, senza le tribolazioni riusciremmo a comprendere la logica del Regno di Dio?

Spunti per l’omelia a cura della Congregazione per il Clero per la V Domenica di Pasqua (Anno C). Preghiera dei fedeli

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Citazioni:

Ac 14,21b-27www.clerus.org/bibliaclerusonline/it/9bapv4n.htm
Ap 21,1-5a: www.clerus.org/bibliaclerusonline/it/9abs1qu.htm  
Io 13,31-33a.34-35: wWw.clerus.org/bibliaclerusonline/it/9bp3ram.htm

Nella prima lettura, tratta dal libro degli Atti degli Apostoli, viene riportato l’ultimo tratto del primo viaggio missionario di Paolo. La missione apostolica richiede un animo saldo, capace di affrontare le difficoltà. Le tribolazioni sono un aspetto della vita cristiana che non vogliamo accettare, ma che ne fanno parte in modo indissolubile. Dirsi discepolo vuol dire accettare di essere tribolati: non esiste sequela senza tribolazione. Senza le prove, senza le tribolazioni riusciremmo a comprendere la logica del Regno di Dio? Senza le prove, senza tribolazioni, riusciremmo ad imitare per davvero Cristo? Gesù affronta ogni prova, ogni tribolazione in comunione con il Padre; chi siamo noi per desiderare una sequela “tranquilla”, senza salite, senza spine? Gesù è colui che vogliamo seguire e imitare anche nelle tribolazioni.

Nella seconda lettura ci viene presentata la nuova Gerusalemme che scende dal cielo come una sposa. Dio fa nuove tutte le cose, Dio crea la città degli uomini segno di convivialità, di crescita culturale e relazionale. È sempre Dio che crea le condizioni, la possibilità di vita e di condivisione. Dio pone la sua tenda al centro della città, di conseguenza tutto dovrebbe dipendere dalla presenza di Dio in mezzo agli uomini e in mezzo alle loro relazioni. Tutto ciò che nel mondo degli uomini portava sofferenza, tristezza, angoscia, sarà cancellato nel momento in cui Dio riprenderà il primo posto nell’esistenza umana. 

Nel Vangelo ci troviamo nel cenacolo, Gesù e i suoi discepoli vivono momenti intensi, uno dei Dodici sta per tradirlo. L’evangelista, per rendere l’idea di ciò che stava accadendo, si esprime con queste parole: “era notte”; con esse non intende riferirsi solo al tempo, ma anche alla condizione del cuore di chi tradisce ed è consapevole di tradire. Nonostante tutto, Gesù parla di glorificazione, parla di un processo inarrestabile che trova nella passione e nella croce il suo culmine. L’essere tradito, la passione e la croce glorificano il Figlio di Dio, che mostra attraverso la sua spoliazione la sua onnipotenza, il suo regno di misericordia e di amore. La glorificazione nel tradimento, nella passione e nella croce ci rendono percepibile la presenza operante di Dio. Anche noi possiamo vivere, sentire questo processo di glorificazione se impariamo a spogliarci di noi stessi in modo da rendere visibile solo Dio nella sua presenza amorevole e benigna.

Spogliarsi di se stessi è impossibile se non riusciamo ad amare il prossimo. Gesù non propone un amore qualsiasi, ma dà delle coordinate ben precise: “come io ho amato voi”. Come ci ha amato Gesù? Dando se stesso, accettando qualsiasi tribolazione, elevando ed edificando il prossimo, guarendolo non solo dalla malattia esteriore ma da qualsiasi male. Come possiamo rendere la nostra testimonianza vera ed efficace? Solo amando per davvero. “Solo l’amore è credibile”: solo se siamo inseriti nella relazione d’amore con Cristo, solo se siamo inseriti nella relazione d’amore con il prossimo, possiamo dirci veri discepoli.

*

PREGHIERA DEI FEDELI 

Introduzione del celebrante

Un amore così grande come quello che il Signore vuole donarci, va domandato come una grazia

1.    Signore Gesù, che ci doni il comandamento nuovo dell’amore, accompagnaci a viverlo come tu l’hai vissuto, nelle nostre famiglie e nella società,

Ti preghiamo: SIGNORE ASCOLTA LA NOSTRA PREGHIERA

2.    Per quanti annunciano e testimoniano l’amore di Dio. Per Papa Francesco e i pastori uniti con lui. O Signore, l’intero popolo diventi la tua casa per santificare  e salvare il mondo; ti preghiamo per i cristiani perseguitati,

Ti preghiamo: SIGNORE ASCOLTA LA NOSTRA PREGHIERA

3.    O Signore Gesù, Ti preghiamo per le famiglie; donaci unità, amore e pace. Ti preghiamo per quanti soffrono il dramma della crisi economica, dell’infedeltà e  della separazione

Ti preghiamo: SIGNORE ASCOLTA LA NOSTRA PREGHIERA

4.    Chiediamo l’intercessione di Maria perché rinasca la preghiera nel cuore delle persone, nelle famiglie e nelle comunità; il prossimo mese di Maggio diventi occasione per pregare insieme con il Rosario

Ti preghiamo: SIGNORE ASCOLTA LA NOSTRA PREGHIERA

Conclusione del celebrante

Insieme con i doni dell’offertorio consegniamo all’altare queste nostre preghiere, perché il Signore le renda vere ed efficaci.

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ZENIT Staff

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