"Sentinelle del mattino" nel santuario della gioventù

Nel pomeriggio di ieri, martedi 23 luglio, mons. Orani João Tempesta ha presieduto la cerimonia di apertura della GMG di Rio con migliaia di giovani e centinaia di vescovi

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Pioggia soffusa si confondeva alla spuma del mare di Copacabana sulla cui spiaggia si sono assiepati ieri pomeriggio migliaia e migliaia di giovani per l’apertura ufficiale della Giornata Mondiale della Gioventù.

Voci chiassose e gioiose dai diversi idiomi si sono miscelate ai canti religiosi dei diversi gruppi internazionali che si sono succeduti sul palco ufficiale, lo stesso dove il prossimo giovedì Papa Francesco sarà accolto a pochi metri dall’oceano da una marea di giovani.

All’arrivo della croce e dell’icona mariana della GMG, quando ormai la luce solare aveva ceduto il passo ai proiettori e ai led colorati, una suggestiva coreografia ha dato inizio all’evento attraverso giovani festanti e danzanti che sembravano partire per una terra lontana e rispondere al tema attuale di “andare e fare discepoli”.

La recita del rosario missionario, nei misteri dolorosi, ha introdotto l’Eucarestia: per Mariam ad Iesum.

I rappresentanti dei cinque continenti, in un giovane sudafricano, un ragazzo argentino, una signorina australiana, un giovanotto svizzero e un ragazzo cinese, hanno condotto la preghiera nei loro differenti idiomi.

Ogni continente è stato volta per volta ricordato dai differenti colori riprodotti sul palco con tecnoilluminazione: il verde per l’Africa, il rosso per l’America, il bianco per l’Europa, l’azzurro per l’Oceania e il giallo per l’Asia.

Immediatamente dopo è iniziata la S. Messa presieduta dall’arcivescovo di S. Sebastiano di Rio de Janeiro, mons. Orani João Tempesta che ha ricordato in apertura e ad intenzione di suffragio i tanti giovani morti a causa di violenza, soprattutto in Brasile, e la ventunenne parigina deceduta nel tragico incidente in Guyana francese, mentre si recava alla GMG di Rio.

Impressionante il numero di partecipanti e concelebranti, con vescovi metropoliti diventati per l’occasione cosmopoliti!

Nella sua omelia, mons. Tempesta, rifacendosi alla chiamata del pubblicano Matteo e alla risposta vocazionale di Samuele presente nella prima lettura, ha invitato i giovani ad uscire da se stessi e ad essere pronti a rispondere al progetto di Dio.

Anche il quadro ambientale ben si è adattato alla proposta vocazionale che per la maggior parte degli apostoli riguardava uomini avvezzi alla vita sull’acqua, in quanto pescatori.

Fino alla prossima domenica la città carioca si presenta al mondo come santuario della gioventù e sacramento di una Chiesa giovane e sempre sorprendente che contraddice tutti i catastrofismi arrendevoli e dannosi alla stessa opera evangelizzatrice.

Più volte l’arcivescovo si è rivolto ai giovani come “sentinelle del mattino”.

L’augurio è che dopo una notte della storia, i giovani diventati adulti possano svegliarsi vedendo i propri sogni realizzarsi.

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Alfonso Maria Bruno

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