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Secondo la tua parola

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Lc 1,26-38

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Lettura
La solennità dell’Annunciazione del Signore rappresenta un appuntamento centrale nel corso dell’anno liturgico. Prefigurato già nel Primo Testamento, l’annuncio dell’Angelo diventa Parola trasformante la realtà esistenziale della giovane Maria di Nazaret. Ma affinché la potenza dello Spirito si riversi sulla ragazza, l’onnipotenza di Dio attende la risposta libera della creatura. San Bernardo ci lascia una mirabile meditazione su questa pagina di Vangelo e rivolge a Maria una supplica trepidante affinché non ritardi il suo “sì”, che realizza la nostra attesa di salvezza.
Meditazione
Il racconto con cui Luca narra l’incarnazione del Figlio di Dio è caratterizzato dall’ordinarietà dei luoghi, dei tempi e delle persone coinvolte. Come cenno temporale, il Vangelo dice «nel sesto mese», ad indicare una gravidanza in corso. L’annunciazione è infatti preceduta dal concepimento straordinario dell’anziana coppia di Zaccarìa ed Elisabetta, cugina di Maria. Questo generico momento tratto dal tempo da krónos si trasforma in kairós, tempo di qualità superiore, tempo pieno di un dono particolare, la grazia. Così Maria è presentata semplicemente come una vergine promessa sposa, una ragazza qualunque di una città qualunque, chiamata Nazaret. Questa apparente casualità ci fa riflettere sulle scelte di Dio, sulla libera condiscendenza del suo agire che supera all’infinito le nostre categorie e le nostre aspettative. Dio non sceglie il tempio, ma una casa; non si rivolge ad un maestro, ma ad una ragazza; non organizza le cose in modo “ordinato”, ma stravolge le sorti di questa giovane con una proposta audace e provocatoria: “avrai un bambino, si chiamerà Dio-salva, sarà il Figlio dell’Altissimo, concepito di Spirito Santo. L’impossibile, preannunciato nella gravidanza di Elisabetta, in te sarà compiuto in modo definitivo”. Il comprensibile turbamento di Maria è alleggerito dai toni festosi di quel saluto particolare: kaíre, rallegrati, perché sei già piena di grazia. Dio non le chiede di fare qualcosa, ma di credere che i suoi doni sono già realizzati. La gioia promessa supera lo sconcerto e le difficoltà del momento presente perché vive ed è già proiettata nel dono di Colui che nascerà. Ed ecco, allora, la risposta di una fede giovane, ma già matura e confidente: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».
Preghiera
Il mio orgoglio, Signore, mi fa credere che essere servi significhi ridursi in una remissiva sottomissione. Il tuo Spirito, che ha colmato Maria di ogni grazia, mi faccia comprendere la grandezza della libertà, in docile ascolto della tua parola e disponibile alla gioia dei tuoi doni.
Agire
Osservo la mia giornata, in famiglia, a scuola, sul lavoro, nello sport, tra gli amici, e cerco di comprendere quali ostacoli frenano la mia gioia, quali reticenze ritardano il mio “sì”.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Francesco Giovanni Brugnaro, Arcivescovo di Camerino – San Severino Marche, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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