Scozia: un presule critica l'ipotesi del “matrimonio” omosessuale

Si permetterebbe di definire il matrimonio come si vuole

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GLASGOW, martedì, 11 ottobre 2011 (ZENIT.org).- Un’ideologia che vede qualsiasi struttura o sistema etico come “nemico della libertà umana” è alla base della mossa scozzese verso il “matrimonio” omosessuale, sostiene l’Arcivescovo di Glasgow.

In una dichiarazione diffusa questa domenica, l’Arcivescovo Mario Conti ha spiegato l’opposizione della Chiesa al “matrimonio” dello stesso sesso. La sua dichiarazione è parte di una campagna nazionale in difesa del matrimonio lanciata nelle 500 parrocchie cattoliche della Scozia.

Il Governo scozzese ha organizzato una consultazione sull’ipotesi di introdurre il “matrimonio” dello stesso sesso.

L’Arcivescovo Conti ha sottolineato che Gesù ha risposto a una domanda sul matrimonio parlando del progetto originale di Dio.

“La domanda di oggi”, ha affermato, “sorge in una società ampiamente post-cristiana, che mantiene certi valori che hanno caratterizzato il cristianesimo, soprattutto la compassione per i più sfortunati e il desiderio di costruire strutture sociali inclusive”.

Questa stessa società, ha sottolineato, “è sempre più tollerante nei confronti della promiscuità sessuale, mentre reagisce con forza, e giustamente, a tutte le istanze di abuso sessuale”.

La domanda relativa al “matrimonio” dello stesso sesso viene posta a causa di una “crescente accettazione, in modo consapevole o meno, di un’ideologia particolare che considera tutte le strutture e i sistemi etici come nemici della libertà umana”, ha spiegato.

L’ideologia pone “l’autonomia personale al di sopra perfino delle realtà fisiche, così che, ad esempio, la stessa determinazione del proprio sesso e genere viene considerata una questione di scelta – e perfino un presunto diritto umano”.

Strumento filosofico

Il presule ha poi indicato come questa ideologia “cerchi di promuovere cambiamenti nel diritto per adattarsi alle sue richieste”.

“In altre parole, quanti restano fedeli a questa ideologia confidano nella preoccupazione moderna per i diritti umani per spingere a un cambiamento nel concetto e nella definizione del matrimonio per far fronte a ciò che qualsiasi gruppo nella società potrebbe volere che sia”, ha affermato. “Ciò dà ai sostenitori del matrimonio omosessuale uno strumento filosofico per perseguire un cambiamento nel nostro diritto e nella nostra definizione, per servire i loro scopi”.

L’Arcivescovo Conti ha affermato che al Governo si dovrebbe “ricordare rispettosamente che un mandato a governare non include un mandato a ricostruire la società su basi ideologiche, né a minare le stesse istituzioni che, fin dall’inizio, sono state universalmente riconosciute come l’ordine naturale e la base della società, nella fattispecie il matrimonio e la famiglia”.

Il matrimonio, ha sottolineato il presule, “non è stato istituito dalla società civile, anche se questa  si è resa conto della sua importanza e l’ha difeso con le sue leggi”.

Per ulteriori informazioni, www.scmo.org/articles/archbishop-mario-conti-issues-statement-on-marriage.html

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ZENIT Staff

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