Scout: alla scoperta delle realtà slovacca e bielorussa

Testimonianze dall’Europa slava alla 4° edizione dell’Eurojam

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Superare i confini per condividere una strada che è possibile via di santità. Andare con entusiasmo, nuova creatività, con l’essenziale, pronti a sporcarsi le mani, condividendo con gli altri quello Spirito che deve abitare ogni evangelizzatore. Essere voce profetica per la pace, “lavorando a lunga scadenza, senza l’ossessione dei risultati immediati”, facendo prevalere “l’unità sul conflitto”, consapevoli che “la realtà è più importante dell’idea” e che “il tutto è superiore alla parte”.

È significativo rileggere il 4° eurojam in corso in Normandia, che vede insieme ragazzi di 20 paesi diversi, alla luce degli insegnamenti contenuti nella Evangelii Gaudium. Molti dei ragazzi sono presenti per la prima volta grazie alle sinergie messe in atto dalle associazioni di maggior tradizione, come quella francese che ha sostenuto lo sviluppo della fse polacca, quella tedesca in Ucraina, ed italiana al fianco dell’associazione rumena, slovacca e bielorussa, per una federazione complessivamente “in uscita”.

Piccole storie, che si celano nel quotidiano e come lievito, fanno la differenza. È il caso della FSE-Slovacca. Il commissario generale Marek Smid, 27 anni, era arrivato in Italia con la famiglia nel 2000. “Avevo 13 anni. Su consiglio di amici dei miei genitori ho iniziato a frequentare gli Scout d’Europa nel gruppo RM 65. Ho fatto esperienza per 5 anni di quel che voleva dire amicizia, ricerca, responsabilità, avventura, vita all’aperto. Ne sono stato talmente entusiasta da decidere, tornato in Slovacchia, di fare del mio meglio per aprire insieme a mia sorella, anche lei guida nel gruppo RM4, gli Scout d’Europa anche nel mio paese.

Abbiamo iniziato condividendo il sogno con alcuni amici, due per la precisione. Fin dal primo momento abbiamo potuto contare sul sostegno di alcuni sacerdoti e vescovi che hanno compreso obiettivi e metodologia.

Importante è stato il supporto dell’Associazione Italiana che con diversi Capi di esperienza, nonché amici, hanno sostenuto il nostro entusiasmo ed impegno, dandogli forma e indirizzo. Mia sorella aveva partecipato con le guide italiane nel 2003 al 3° Eurojam della Federazione, in Polonia ed io nel 2007 come rover ho aiutato come meglio ho potuto l’Unione nell’organizzazione dell’Euromoot, esperienza riservata a rover e scolte dai 16 ai 22 anni, proprio in Slovacchia.

Oggi siamo 200, in 5 gruppi. 50 tra guide ed esploratori sono presenti in Normandia. Tanta strada abbiamo ancora da fare, ma la via è aperta…e l’Europa più vicina”.

Ancora una richiesta dalla Bielorussia, dove gli Scout d’Europa sono arrivati tramite la FSE polacca, porta lo scoutismo italiano fino quasi in Siberia. Interessate ad approfondire il metodo coccinelle, nel 2011 inoltrano richiesta di supporto. Partono due Capo italiane. Così arrivano a Minks, -22°,Angela, 33 anni e Alessandra, 27. “Due informi ammassi di lana e pile” ricorda Angela “vengono accolti da alcune Capo Bielorusse e dal Vescovo della Chiesa Greco-Cattolica. E’ stata subito gioia nell’incontro, fatto di conoscenza sincera e spirito di fratellanza”. Un giovane seminarista aiuta nelle traduzioni.

Una settimana intensa. 17 giovani ragazze tra stalattiti di ghiaccio, cumuli di neve, tutte coperte da strati di sciarpe, fiere nella loro impeccabile uniforme.

Capo e Scolte erano in rappresentanza di tutte le regioni della Bielorussia in cui l’Associazione è presente. “Abbiamo alternato – ricorda Alessandra – attività pratiche, a spiegazioni e confronto con le ragazze. La formazione delle sestiglie, i giochi, la realizzazione dei quaderni di bosco, i cerchi intorno alla lanterna, giochi sul simbolismo proposto alle bambine e sulla progressione personale. Tante le domande. 13 ore filate di attività al giorno. Il tempo è volato. Al momento dei saluti tanti sorrisi e la gioia autentica della condivisione a tratti commossa”.
Oggi in Bielorussia sono 3 le unità che accolgono le coccinelle.

La formazione prosegue e alcune delle loro Capo saranno ad agosto in Italia, per seguire i campi scuola di II tempo.

Incontri ricchi di gratuità e speranza. E alla base dell’incontro sono le attività in programma in questi giorni in Normandia: gemellaggi tra le 1500 squadriglie che condivideranno un fuoco serale, la preparazione del pasto, un gioco, un atelier tecnico, un’esplorazione, per imparare nel piccolo ad allargare il cuore e superare ogni confine. L’8 il pellegrinaggio a Lisieux.

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ZENIT Staff

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