Scola celebra il "Señor de los Milagros" con 7mila peruviani

Il cardinale alla comunità del Perù: “Siete parte integrante e fondamentale del futuro di Milano”. Oltre 10mila persone alla processione nel centro di Milano

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Ieri mattina, domenica 27 ottobre, in Duomo l’Arcivescovo di Milano cardinale Angelo Scola ha presieduto la celebrazione “Señor de los Milagros”, una festa cara alla tradizione del Perù, portata nel capoluogo lombardo dagli immigrati provenienti dal paese sudamericano.

Il Duomo a fatica ha contenuto gli oltre 7000 fedeli di origine peruviana, giunti alla celebrazione con le proprie famiglie, molti con l’uniforme della Confraternita “Hermandad del Señor de los Milagros”. A fianco dell’altare del Duomo l’immagine sacra che riproduceva il dipinto del “Signore dei Miracoli”, venerato a Lima dalla fine del 1600.

Ad animare l’assemblea e a dirigere i suggestivi canti propri della comunità peruviana don Giancarlo Quadri, responsabile dell’Ufficio per la pastorale dei migranti, presente in Duomo con don Alberto Vitali, assistente spirituale della “Hermandad” e con il vicario episcopale monsignor Luca Bressan. 

Nell’omelia il cardinale Scola ha sottolineato il particolare contributo che la comunità peruviana porta alla costruzione della Milano del futuro. “Con grande gioia l’Arcivescovo vi accoglie oggi in Duomo per celebrare questa Messa che precede la bella e tradizionale processione del Señor de Los Milagros, che tanto peso ha avuto e ha tuttora a Lima, nella storia del vostro Paese e di tutta la latinità sud americana. Vi siamo tutti grati per questo bel gesto di testimonianza che ci offrite in questa giornata speciale.

L’icona del Señor de Los Milagros ci racconta la vostra fede. E’ dipinto il mistero centrale della fede: la Santissima Trinità, che resta con noi sempre, nelle nostre difficoltà, nelle nostre fatiche e nei nostri peccati se abbiamo l’umiltà di riconoscerli. Rinnovare ogni anno questa grande festa significa riscoprire la profondità di ciò che essa significa, vuol dire chiedere al Signore che la nostra fede cresca, nella quotidianità, sempre di più.

C’è un impegno che vi chiedo di accettare, in nome di quella fratellanza che vi contraddistingue: è il miracolo della solidarietà. La comunione si deve esprimere nella ricerca appassionata dell’unità e della verità, anche sapendo partecipare un poco a quell’atteggiamento di perdono che Gesù ci ha mostrato. Un atteggiamento decisivo per fare emergere il bene dell’unità che è il più grande bene di tutti. Bisogna fare ricorso alla riconciliazione e accettare le prove che ci vengono poste sul cammino per affermare il bene della solidarietà, della comunione e dell’unità.

Ricordate il dovere della solidarietà anche tra voi. Dovete trovare punti di incontro tra voi, anche superando le vostre opinioni e i personali punti di vista. E tutto per il bene dell’unità della vostra comunità che è fondamentale.

Ma c’è un altro elemento che dobbiamo sottolineare, partendo da ciò che Gesù ci ha detto nel Vangelo di oggi: il cristiano non può tenere per sé il grande incontro con Dio. Dobbiamo portare questo messaggio a tutti gli uomini, come ci ricorda Papa Francesco. Evangelizzare è la missione della Chiesa, e a questa missione siamo chiamati tutti a partecipare.

Siete partiti dalle vostre terre di origine a causa di situazioni di bisogno. Comunicate qui tra noi la bellezza della vostra fede a tutti coloro che incontrate.

Non vivete a Milano chiusi nelle vostre comunità: apritevi alla Città. Aiutate i vostri figli ad entrare nella vita ordinaria delle parrocchie, delle scuole, del quartiere, contribuendo con la fede e la cultura alla costruzione della Milano di domani e dei cittadini europei del futuro. Avete il compito di portare nella nostra Milano la vostra cultura, la vostra  fede e il vostro senso civico.

Siete parte integrante e fondamentale del futuro di Milano. Come Vescovo spero che riserviate attenzione particolare all’educazione dei vostri figli.

Questa grandiosa festa che celebrate non è solo folklore ma ancoramento fermo a Cristo che dovete mantenere: rimanete saldi nella fede.

Auguro a tutti voi di continuare questa festa ponendo ai piedi del “Señor de los milagros” quello che vi pesa: dolori legati agli affetti, alla salute, alla lontananza, alla fatica nel mondo del lavoro. Questa festa giornata sia per tutti voi occasione di recupero di fede speranza e carità”.

Terminata la festosa Messa, mentre il cardinale Scola lentamente è passato lungo la navata della Cattedrale per salutare personalmente i peruviani presenti, i confratelli della “Hermandad del Señor de los Milagros” hanno preso sulle spalle la pesante immagine sacra (3 quintali) e con la caratteristica andatura (un piccolo passo in avanti, uno a destra, uno a sinistra) hanno iniziato la lenta processione che dall’interno del Duomo ha attraversato il centro cittadino per giungere alle 17 alla vicina piazza Santo Stefano.

Lungo il percorso tra i palazzi del cuore di Milano, costellato da diversi altari addobbati con fiori e luci, decine di migliaia di peruviani assiepati a fianco delle strade per assistere al passaggio dell’immagine sacra. Ad accompagnare il corteo preghiere, festosi canti religiosi e della tradizione peruviana.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione