Scaldabanchi

La grazia grande non è tanto di perdere i difetti, ma avere la luce per vederli e riconoscerli

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Con i suoi amici, Ofelio derideva coloro che venivano scherniti col nomignolo di “scaldabanchi”.

Irrideva apertamente coloro che cercavano occasioni per la propria conversione: Esercizi spirituali, novene, incontri, preghiere. “Già – ripeteva – li vedo sempre con gli stessi difetti, proprio gli stessi difetti”.

Ma un giorno cedette all’invito d’un amico che, benché uno scaldabanchi, gli risultava affidabile. Accettò di partecipare con lui proprio ad uno di quegli incontri che ogni tanto gli proponeva; accondiscese non solo per cortesia, ma anche perché l’incontro non si svolgeva in chiesa.

Alla fine tornò a casa con altre convinzioni, con atteggiamento diverso; “trasformato dentro”- confidava poi. E non solo lui avvertì il cambiamento da quell’esperienza, ma gli veniva confermato anche dagli altri; lo dicevano fortunato per la luce che aveva ricevuto e per la gioia che da allora riempiva le sue giornate.

Eppure anche lui si sentì rimproverare e deridere dagli amici di prima: “Va bene tutto, però hai ancora gli stessi difetti di prima…; come mai? Dove sta la tua conversione? Abbiamo un altro “scaldabanchi” con gli stessi difetti”.

A tutti Ofelio rispondeva che la grazia grande che aveva ricevuto non era tanto di perdere i difetti, ma quella ancora più grande: “Ora ho la luce – ribadiva – per vedere i miei difetti, ora ho la grazia di riconoscerli e di riprovarli.  

Questa nuova luce – confidava – mi rende più umile, mi dona un rapporto più fiducioso con Dio e mi ritrovo maggiormente sereno e comprensivo con gli altri, perfino con gli “scaldabanchi”.

Ciao da p. Andrea

Per richiedere copie dei libretti di padre Andrea Panont e per ogni approfondimento si può cliccare qui.

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Andrea Panont

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