Scalare senza fatica

“L’Assunta è arrivata all’altezza di Dio, nel cielo di Dio, perché da Dio si è lasciata portare”

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Stanco e sudato, dopo una faticosa arrampicata in montagna, sedetti per riposare e ammirare il panorama. Incuriosito, quasi incredulo, vedo un bambino, a2.500 metri!… un bimbo di due o tre anni che, tranquillo e beato, raccoglieva i fiori del prato e senza alcun segno di stanchezza!… Come poteva es­serci arrivato?

Vedo poco più in là una giova­ne signora, la mamma. Le faccio i complimenti per il suo bambino, un così bravo scalatore, capace di arrivare tanto in alto e … chissà con quanta fatica!

La signora mi spiega che la più grande fatica, la vera impresa del suo bambino è stata quella di lasciarsi finalmente portare dalla mamma. Varie volte ‑ mi confida ‑ aveva cercato di portarlo fin lassù, ma non le era mai riuscito perché il piccolo, capriccioso, voleva cammi­nare da solo, e, fatti pochi passi, si fermava per mancanza di forze. Insomma voleva salire senz’ali.

Ma oggi è stato molto bravo perché si è lasciato portare… ha fatto la più grande impresa che possa fare un bambino.

Farsi portare per un bambino non è passività, è l’unico comportamento che gli consente di fare ciò che fa la mamma.

Il bambino che si fida della mamma, che crede all’amore, tanto fa quan­to lascia fare, e dal canto suo la mamma tanto può fare per il suo pic­colo quanto lui la lascia fare.

Maria ha cantato alla cugina Elisabetta: “Ha fatto in me grandi cose Colui che è potente… Ha deposto i potenti e ha innalzato gli umili”.

Invitai la signora a mettersi sulle spalle il piccolo, seduto sul suo seggiolino. Di profilo le feci una foto con lo sfondo delle cime attorno alla Marmolada. Incuriosita mi domanda il perché della foto. Le risposi subito: “Signora, oggi è il 15 agosto, la festa dell’Assunta…Il suo bambino ha fatto la sua più bella impresa, è arrivato alto quanto la mamma perché da lei si è lasciato portare…L’Assunta è arrivata all’altezza di Dio, nel cielo di Dio, perché da Dio si è lasciata portare”.

Ma come il bambino non poteva salire senza le ali della mamma, anch’io, anche tu avremo la grazia di salire nel cielo di Dio solo se ci lasciamo portare dalla mamma: Maria. È il poeta Dante che ce lo ricorda:

“Donna sei tanto grande e tanto vali,

che qual vuol grazia e a te non ricorre,

sua disianza vuol volar senz’ali”.

Ciao da P. Andrea

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Andrea Panont

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