Satana e il ceppo sicuro del Signore!

Mette gli uni contro gli altri e persino contro se stessi

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Le provocazioni e le scommesse di Satana su ognuno di noi trovano spesso il terreno più fertile, per utilizzare e manovrare le nostri menti e i nostri cuori. Il principe del male le ha messe in atto, anche se da perdente, per ben tre volte con Gesù nel deserto, figuriamoci con l’uomo! Ma il diavolo può piegare un individuo al suo volere anche in una società, così ormai tecnicamente avanzata? La scienza dell’uomo non ha forse sconfitto il demonio? Intanto c’è da dire che dove c’è l’uomo tutto ciò può accadere! Poco conta se, nel frattempo, lo stesso si sia attrezzato con le più sofisticate scoperte, migliorando la sua qualità della vita, rispetto alla miseria del passato. Satana, quando nei cuori manca Dio, diventa tanto dominante da rompere ogni ceppo di legalità, ogni ordinamento giuridico, ogni forza militare, ogni invenzione tecnologica. Fa arretrare l’uomo dentro il cuore, nonostante la sua apparenza attesti tranquillità, progresso, sicurezza senza limiti. È sempre il diavolo, con il suo nuovo look, che frantuma ogni dispositivo di offesa e di difesa inventato dall’uomo. Essendo perciò il maligno l’ideatore dei sistemi di offesa e di difesa dell’essere umano senza Dio, ad uno insegna come crearli e all’altro come annientarli, superarli, aggirarli, renderli innocui e vani. Mette gli uni contro gli altri e persino contro se stessi. Satana diventa così il Signore e il governatore della comunità che si sottrae alla Parola.

Si sbaglia di continuo nel pensare che il male possa essere custodito e annientato legandolo ad un qualunque ceppo, quale, ad esempio, una legge capace di annullare i flussi dell’immoralità di ogni azione umana. Neppure una legge perfetta mai potrà incatenare il male e nessun uomo al mondo potrà governarlo, se non attraversato pienamente dalla potente grazia di Dio. Scrive l’esorcista calabrese Di Bruno: Non ci sono ceppi umani per incatenare l’uomo che è in balia di Satana. “L’unica forza è quella di Cristo Gesù. Solo Lui ci può liberare dalla potenza distruttrice delle sue tenebre infernali. Lui può ma noi non vogliamo. Lui può, ma noi ci allontaniamo da Lui. Anche questa è astuzia di Satana. Ci fa credere che lui è dove non è, perché noi non lo vediamo dove li è. Ci fa pensare che lui sia nel nostro corpo, mentre in realtà ha già divorato la nostra mente. L’ha talmente rosicchiata, da ridurla in polvere finissima”. La marea di forme pseudo esorcistiche,  che oggi si trovano sul mercato razionale e irrazionale dell’uomo, sono palliativi che limitano il timore del momento, per poi spingere il mal capitato nel baratro della disperazione. Cristo è il solo capace di incatenare lo spirito del male! La presenza di Cristo nella nostra storia diventa l’unica barriera ad ogni tentazione quotidiana, ad ogni provocazione satanica e ad ogni sua scommessa su di noi, magari oggi tecnologicamente avanzata. La violenza del male, infatti, non si placa, nonostante la corsa della società all’innovazione, ai mille desideri soddisfatti, alle scoperte più impensabili.

Non bisogna quindi vergognarsi nel dire ad ogni uomo, qualunque sia il suo lavoro, il suo ruolo, la sua razza, il suo censo, di camminare sempre con il vangelo nel cuore, per arginare le “inondazioni” malefiche a cui le nostre comunità sono da sempre esposte. Il dramma della nostra civiltà sta nel fatto che, pur credendo nella potenza di Cristo contro il male, nessuno sia disposto a rinunciare a qualcosa considerata frutto assoluto del proprio progresso. Qui il discorso diventa delicato e particolare! Vi rimando perciò alla reazione degli abitanti del paese dei Gerasèni, quando Cristo, per liberare un uomo da anni violentato da una smisurata forza satanica, permette ad una legione di demoni di entrare in un branco di porci che, cadendo dalla rupe, muoiono in mare. Leggiamo in Marco: “Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio”. Nessuno accetta l’azione liberatrice e salvifica del Messia. In loro trionfa l’indignazione per aver perso il valore economico della mandria, non certo la notizia della vittoria del bene sul male, all’interno della propria comunità. Anche oggi per il lucro, a tutti i costi, si convive con il maligno; si sottoscrivono protocolli d’intesa; si salvaguarda con esasperazione l’apparenza, ma si allontana chi, come Cristo, rimane l’unico ceppo sicuro a cui legare Satana. Da qui parte il vero e indistruttibile progresso economico e sociale dell’uomo!

Chi volesse contattare l’autore può scrivere al seguente indirizzo email:  egidio.chiarella@libero.it. Per ulteriori informazioni: www.egidiochiarella.it. Per ordinare l’ultimo libro di Egidio Chiarella si può cliccare qui

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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