Pope Francis in Santa Marta - 8 September 2015

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Santa Marta: "Guardatevi dal 'virus' dell'ipocrisia. Fa ammalare e poi morire"

Nella omelia mattutina, Papa Francesco mette in guardia dal “lievito dei farisei” e indica l’unico antidoto: “pregare”

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Si insinua, seduce, si muove nel “chiaroscuro”; poi contagia, fa ammalare e infine porta alla morte. È un “virus” letale l’ipocrisia, “quell’atteggiamento farisaico” che agisce attraverso “il fascino della menzogna” e che “non è né luce né tenebre”, ma rimane “a metà” di un cammino che “mai arriverà alla luce di Dio”.

L’unica soluzione, l’unico antidoto è pregare, dice Francesco nella Messa a Santa Marta. Proprio come ci ha indicato Gesù. Cristo, nel brano evangelico odierno di Luca, raccomanda infatti ai discepoli: “Guardatevi dal lievito dei farisei”, quella gente a cui sempre il Messia rimproverava “che erano pieni di se stessi, di vanità, che a loro piaceva passeggiare nelle piazze facendo vedere che erano importanti, gente colta…”.

Gesù “come un medico” mette in guardia i suoi “collaboratori” dai rischi di un “contagio”, osserva il Papa. Dire lievito, di fatto, è come dire virus: “una cosa piccolissima” che però distrugge un intero corpo, un intero sistema. L’ipocrisia è così, afferma Bergoglio: “È quel modo di vivere, di agire, di parlare che non è chiaro. Forse sorride, forse è serio… Non è luce, non è tenebra… Si muove in una maniera che sembra non minacciare nessuno, come la serpe, ma ha il fascino del chiaroscuro. Ha quel fascino di non avere le cose chiare, di non dire le cose chiaramente; il fascino della menzogna, delle apparenze…”. 

Attenzione, avverte il Santo Padre, perché “questo lievito è un virus che ammala e ti farà morire”. “Guardatevi!”, insiste, “questo lievito ti porta alle tenebre. Guardatevi!”. Anche perché nascondersi “non aiuta”: come dice Gesù, “non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto”.

C’è uno, infatti, che è più grande di ogni tenebra, di ogni menzogna: “È il Padre che è nel Cielo. ‘Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure, nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura! Valete più di molti passeri!’”. “Davanti a tutte queste paure che ci mettono di qua e di là e di là, e che ci mette il virus, il lievito dell’ipocrisia farisaica, Gesù ci dice: ‘C’è un Padre. C’è un Padre che vi ama. C’è un Padre che ha cura di voi’”, rimarca il Papa.

E conclude indicando l’unica via di salvezza contro questo morbo: “Preghiamo. Preghiamo tanto. ‘Signore, custodisci la tua Chiesa, che siamo tutti noi: custodisci il tuo popolo, quello che si era radunato e si calpestavano tra loro, a vicenda. Custodisci il tuo popolo, perché ami la luce, la luce che viene dal Padre, che viene da Tuo Padre, che ha inviato Te per salvarci. Custodisci il tuo popolo perché non divenga ipocrita, perché non cada nel tepore della vita. Custodisci il tuo popolo perché abbia la gioia di sapere che c’è un Padre che ci ama tanto”. 

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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