San Timoteo avvicina cattolici e ortodossi

ROMA, domenica, 11 settembre 2011 (ZENIT.org).- Una delegazione ha visitato questo venerdì la città di Termoli (Campobasso) per venerare le reliquie di San Timoteo e programmare una visita di queste in Russia.

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La comitiva è stata presieduta dall’Arcivescovo ortodosso di Elista, nel Caucaso, monsignor Zosima, da monsignor Aristarh, Vescovo della Diocesi di Kemerovo, e da altri cinque ecclesiastici.

La delegazione è stata accompagnata da monsignor Antonio Mennini, nuovo Nunzio Apostolico in Gran Bretagna, e accolta dal Vescovo diocesano Gianfranco de Luca, dal parroco della cattedrale di Termoli, monsignor Gabriele Mascilongo, e dal vicario generale, Gabriele Morlacchetti.

“I fratelli ortodossi hanno manifestato di voler venerare presso di loro le reliquie del discepolo prediletto dell’apostolo Paolo”, ha indicato il portavoce, don Giorgetta. “La proposta è di far portare il teschio di San Timoteo, durante la Quaresima ortodossa, da una delegazione guidata dal Pastore della Diocesi di Termoli-Larino”.

L’idea, ha aggiunto, è che “lo stesso Arcivescovo ortodosso riporti a Termoli la sacra reliquia partecipando alla festa che ogni anno si celebra per onorare il santo, in occasione del rinvenimento del corpo nella cripta della Basilica cattedrale”.

I Vescovi ortodossi presenteranno nei prossimi giorni la proposta al Patriarca di Mosca, che valuterà successivamente il da farsi.

“La fede ortodossa, molto incline a manifestare grande attenzione verso le sacre reliquie dei santi, è stata ampiamente ed esemplarmente espressa dalla delegazione giunta in visita, in particolare quando ha avuto la possibilità di trovarsi dinanzi al corpo di San Timoteo, conservato nell’apposita teca posta nell’abside di sinistra della Cattedrale, e nel momento in cui il Vescovo ha presentato la piccola teca del capo di San Timoteo”, ha precisato il portavoce.

Al termine dell’incontro, monsignor De Luca ha donato ai Vescovi ortodossi due piccole reliquie di San Timoteo, mentre gli ospiti hanno consegnato al Pastore della Diocesi un’icona e una reliquia di San Serafino.

Casualmente rinvenute nel 1945 nella cripta della Basilica Cattedrale di Termoli durante i lavori di ristrutturazione, le reliquie di San Timoteo, per parecchi secoli, sono state inconsapevolmente nascoste perché furono celate per evitare furti. Il luogo della sepoltura fu talmente ben celato che furono perse le tracce di questa preziosa presenza fino al punto che gli stessi termolesi non ne ebbero più memoria.

Conservate in un piccolo loculo, furono ricoperte da una lastra marmorea capovolta, su cui fu inciso con scrittura capitale e molte uncinali con alcuni accenni gotici: “…. Qui riposa il beato Timoteo discepolo dell’apostolo Paolo …”. Il teschio, invece, è stato da sempre conservato nella cappella privata dell’episcopio della città. Nella cassettina di legno che conservava il corpo, infatti, non fu trovato il cranio.

Nella storica visita del beato Giovanni Paolo II a Termoli il 19 marzo 1983, il Papa venerò con molta devozione la sacra reliquia, dinanzi alla quale sostò in preghiera.

Le reliquie di San Timoteo furono portate a Termoli, sostiene monsignor D’Agostino in un’opera del 1977, “Termoli e la Diocesi” (pp. 377-406), dal conte Oliviero da Termoli al ritorno dalla crociata dopo l’assalto alla città di Costantinopoli. Tali notizie non trovano riscontri in documenti storici, certo è che nel 1239 furono nascoste in un loculo a novanta centimetri dal piano della Cattedrale, aderente al muro esterno dell’abside di destra.

Non esistono neppure documenti che in forma esplicita attestino la traslazione dall’Oriente nella città adriatica, ma non è mai stata messa in discussione. Nel 1947 il reverendo Ferrua, eminente studioso di antichità cristiane, pubblicò su “La Civiltà Cattolica” il risultato del suo studio sul ritrovamento, che si concludeva con un giudizio positivo circa tale autenticità, già sostenuta dalla Commissione Storica della Sacra Congregazione dei Riti in una relazione datata 9 gennaio 1947.

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ZENIT Staff

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