Petriana Basket

Petriana Basket - Maurizio Zoffoli

Roma Popolare. Zoffoli: "Far crescere il binomio sport-sociale nella Capitale"

Un rappresentante della storica Polisportiva Petriana, all’ombra di San Pietro, si candida come consigliere al Municipio XIII di Roma

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Romano, 52 anni, con una grande passione per lo sport, in particolare per il basket. Questo il profilo di Maurizio Zoffoli, candidato al XIII Municipio di Roma nella lista “Roma Popolare – per Marchini sindaco”. Sport e basket a cui Zoffoli da anni si dedica quotidianamente, anche per via della sua attività professionale. È presidente della sezione basket della Petriana, e vicepresidente dell’Associazione che comprende anche calcio e nuoto, fondata nel 1924. Si dice “fiero” di essere un rappresentante di una delle polisportive più antiche di Roma, sorta come oratorio di San Pietro all’ombra del “cupolone”. “Ma oltre ad un motivo di vanto – precisa – questo è anche uno sprone a fare di più, e di meglio, per la crescita del binomio sport e sociale nella nostra città”. Di qui la sua scelta di entrare in politica, come spiega nell’intervista che segue.
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Cosa l’ha spinta a candidarsi nella lista “Roma Popolare – per Marchini sindaco”?
Il motivo principale della mia candidatura è il fatto che si tratta di una lista civica, promossa da persone affidabili come Beatrice Lorenzin e Stefano De Lillo, che hanno voluto intorno a sé seri professionisti alla loro prima esperienza politica. Roma Popolare è modo per far tornare i cittadini protagonisti della vita politica della loro città e dei loro territori.
È presidente della sezione basket della Petriana, nonché vicepresidente di questa antica polisportiva romana. Quale bagaglio d’esperienza umana ha accumulato grazie allo sport?
Sicuramente l’aspetto per me più gratificante dell’attività sportiva è l’opportunità di stare costantemente a contatto con circa 300 giovani, dai bambini di sei anni fino ai quarantenni. In Petriana l’attività agonistica è strettamente collegata all’educazione, perché la nostra polisportiva si pone l’obiettivo di promuovere i valori dello sport. Questo rende la Petriana una realtà speciale per tutti coloro che quotidianamente la vivono, sia atleti che genitori dei ragazzi. Posso dire che è un ambiente sano, dove i ragazzi praticano il loro sport preferito e i genitori, a loro volta, trovano in questa piccola comunità un tessuto favorevole all’instaurarsi di positive relazioni sociali.
Ha parlato del connubio sport-valori. Che contributo dà l’attività sportiva affinché i giovani siano strappati dalla strada o dall’alienazione di internet o dei telefonini?
Uno studio dell’Università “Alma Mater” di Bologna ha preso in esame il cosiddetto “tempo non protetto degli adolescenti”, cioè il tempo che quotidianamente essi trascorrono dopo l’uscita dall’ambito scolastico e prima che entrino in contatto con un adulto familiare. È un lasso di tempo decisivo ai fini dell’assunzione di comportamenti corretti o, al contrario, devianti da parte degli adolescenti, spesso costretti ad autogestirsi a causa degli impegni dei loro genitori. Ebbene, sono due le strutture principali che riescono ancora a prendersi cura di questo tempo. Al primo posto gli oratori, con oltre il 20%, e subito dopo le società o associazioni sportive (15%). Ecco, basta un rapido calcolo per capire che il combinato disposto di questi due fattori può contribuire a creare una rete di protezione sociale in grado di agire positivamente sulla crescita dei nostri ragazzi. Nella città di Roma, per nostra fortuna, esistono ancora strutture oratoriali efficienti, oltre ad un gran numero di società e associazioni sportive che, pur tra mille difficoltà, operano sul territorio. La Petriana è un classico esempio in questo senso: coniuga l’aspetto “oratoriale” (oratorio di San Pietro) e quello agonistico, vissuto in modo sano.
Gli oratori danno quindi un grande contributo a Roma. Forse non sono però sufficienti a colmare le carenze di altre strutture. Cosa si impegna a fare in questo senso se verrà eletto?
In ragione della mia esperienza nell’ambito del basket, posso assicurare che a Roma in effetti esiste un problema reale dovuto alla mancanza di infrastrutture. Ci sono campi da calcio disseminati ovunque, mancano tuttavia spazi in cui sia possibile praticare altri sport. Esistono molte strutture sfitte, abbandonate per motivi spesso ignoti, che un’amministrazione avrebbe il dovere di rendere fruibili. Un impegno che mi assumerò, se i cittadini vorranno darmi fiducia, è quello di occuparmi di far tornare accessibili gli impianti sportivi esistenti. E per farlo metterò a disposizione la mia competenza nel settore, oltre alla mia passione.

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ZENIT Staff

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