Foto: Ufficio Pastorale Universitaria Diocesi di Roma

Roma: la Festa delle matricole, con il cuore tra i terremotati

Durante l’evento promosso dalla Pastorale Universitaria al Teatro Brancaccio, le testimonianze di chi è stato colpito dal sisma

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“Io ho vissuto il terremoto dell’Aquila. Quella notte, ho perso mia madre. Il difficile per chi rimane è di avere il coraggio di riprendere in mano quello che resta della tua vita e andare avanti. Per me la mia forza è stata la danza. Se sono qui lo devo solo alla mia passione per questa disciplina”.
La commozione interrompe a tratti le parole di Cinzia Bonura, studentessa di psicologia, che ieri sera ha aperto la serata di solidarietà al teatro Brancaccio, promossa dall’Ufficio per la Pastorale Universitaria e dedicata a coloro che hanno vissuto un altro sisma, più recente, quello che la notte dello scorso 24 agosto ha colpito molte zone del centro Italia.
L’evento, che ha avuto come tema A Roma nessuno è fuori sede, ha voluto anche accogliere quelle matricole che, giunte da ogni parte di Italia, si apprestano a frequentare il primo anno di università nei differenti atenei della capitale. A dare loro il benvenuto era presente il cardinal vicario Agostino Vallini: “Questo passaggio che fate – ha spiegato loro il porporato – è molto importante perché passate dall’adolescenza delle scuole superiori all’età adulta dell’università”.
Il cardinale ha poi dato ai giovani presenti alcuni suggerimenti: “Prima di tutto – ha esortato – cercate di frequentare le lezioni e di conoscere sia i vostri docenti che i colleghi. Avere un rapporto diretto con i vostri compagni è importante, vi aprirà la mente e formerà il vostro carattere. E poi createvi dei momenti di silenzio, imparate a gestire il vostro tempo, i momenti di solitudine, fatevi anche le grandi domande insite in noi, da dove veniamo o perché viviamo questa vita, tutto questo vi servirà a diventare gli uomini di buona volontà di domani”.
E nella serata si è svolta anche una raccolta fondi per le popolazioni colpite dal sisma. “Questo dono – ha spiegato Nazzareno Jacopini, direttore dell’Ufficio per la pastorale della Salute della diocesi di Rieti – sarà utilizzato per il nostro progetto di tele soccorso e teleassistenza, rivolto soprattutto agli anziani colpiti dal sisma. Con un piccolo apparecchio collegato con la centrale, potranno chiamarci subito e così si sentiranno meno soli e più sicuri”.
Anche il ministro dell’Università Stefania Giannini ha voluto essere presente attraverso un telegramma alla manifestazione, invitando i giovani a non smettere di creder nell’importanza della ricerca. Durante la serata è stato rappresentato il recital Impetus in anima che ha ripercorso la vita di santa Caterina da Siena, portato in scena dalla compagnia del Teatro dei 99, formata da giovani artisti provenienti da L’Aquila.

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Marina Tomarro

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