Roma festeggia il beato Alberione a San Paolo fuori le Mura

L’Arcivescovo Amato insieme alla Famiglia paolina

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

di Chiara Santomiero

CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 27 novembre 2008 (ZENIT.org).- “Santità e spirito missionario sono una combinazione imbattibile per la diffusione del Vangelo”: lo ha affermato l’Arcivescovo Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, a proposito del beato Giacomo Alberione, fondatore della Famiglia paolina, del quale mercoledì è stata commemorata la festa con una concelebrazione eucaristica nella Basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma.

“Di San Paolo – ha proseguito monsignor Amato nell’omelia – don Alberione aveva fatto sua la stessa ansia apostolica di evangelizzazione che con uguale intensità e perseveranza volle attuare attraverso i mezzi di comunicazione sociale”.

Il Prefetto della Congregazione vaticana ha ripercorso le tappe della missione del beato Alberione dalla nomina a Direttore del giornale diocesano “Gazzetta d’Alba”, all’acquisto di una piccola tipografia con i marenghi ereditati dallo zio, fino alla fondazione di un nuovo ordine religioso, con
rami maschili e femminili: coloro che verranno definiti gli “angeli incartati” per la diffusione della buona stampa.

“La grande e dinamica Famiglia paolina – ha affermato monsignor Amato rivolgendosi ai rappresentanti italiani dell’ordine religioso – continua oggi il sogno di don Alberione di comunicare il Vangelo al mondo”.

“Le difficoltà non devono bloccare l’entusiasmo perché la Chiesa ha bisogno di voi, apostoli di frontiera”. “Anche per voi, come per S. Paolo e il vostro Fondatore – ha concluso monsignor Amato – sia sempre un vanto predicare la Buona novella. La vostra fede sia l’arma più potente di ogni geniale strategia editoriale”.

“Oggi – ha affermato don Jose Pottayl, Vicario generale della Società di S. Paolo – continuiamo l’opera del nostro Fondatore, non solo attraverso la stampa, ma anche gli altri mezzi di comunicazione sociale”.

“L’era di Internet – ha aggiunto – non è più difficile di quella di don Alberione: sta a noi trovare nuovi modi di ‘preparare il terreno’, come affermava lui, per far conoscere il Vangelo”.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione