Ritrovare la speranza diventando guida turistica

A Parigi, l’associazione ‘Alternative urbaine’ combatte l’esclusione con il turismo

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La cultura può favorire l’inserimento sociale delle persone più in difficoltà e lontane da un lavoro. È la convinzione dell’associazione “Alternative Urbaine” e della sua fondatrice, la venticinquenne  Selma Sardouk, che si occupa di turismo solidale. L’iniziativa, che è stata avviata circa un anno fa,  propone ogni settimana la scoperta di Belleville, quartiere popolare di Parigi, e sta attirando la curiosità di molti giornalisti, di testate nazionali e non. Anche ZENIT ha partecipato, lo scorso fine settimana, ad una di queste passeggiate verso la speranza, animate da ex-disoccupati o da persone un tempo senza fissa dimora.

“Sono qui a vostro servizio perché questa passeggiata diventi anche la  vostra”. Vincent, ex- disoccupato di 39 anni, è emozionato, ma gentilissimo e premuroso, con la decina di persone accorse come turisti e pronte ad ascoltarlo. Alcuni abitano vicino a Parigi, ma un piccolo gruppo viene da Londra, e c’è bisogno perfino di una traduttrice in inglese.

“Quando ho letto l’annuncio dell’offerta di lavoro al Centro per l’impiego è stata una fortuna inattesa”, ricorda la giuda, che abita in una casa di accoglienza nel 13 arrondissement della città ed è ora retribuito per il suo lavoro. “Non ero mai stato guida turistica e la sfida fin da subito mi ha emozionato. Grazie a questo progetto ho ritrovato la fiducia in me stesso e la voglia di lottare”, conclude l’uomo.

Ma Vincent non è di certo timido quando mostra l’antica fabbrica di perle del quartiere, il grazioso parco o ancora i numerosi murales per le strade che hanno dato i natali alla cantante Edith Piaf o  all’attore Maurice Chevallier. Scherza con le persone, destando non solo simpatia, ma anche una grande ammirazione per le sue conoscenze storiche.

“Da molte settimane mi documento, cerco le curiosità o modifico parzialmente il percorso di visita, adattandolo alle diverse tipologie di persone”, precisa Vincent. Alla fine della passeggiata sono in molti a volere lasciare un contributo in denaro a questa associazione, esempio riuscito di turismo solidale. E Selma sta cercando altri finanziamenti, per esempio dal comune di Parigi, per continuare a valorizzare il gruppo.

“A settembre – spiega – apriremo nuovi atelier per capire le aspettative delle guide a tempo determinato, quali Vincent. Pur non essendo un centro per l’impiego, proporremo loro un corso di formazione o i mezzi adeguati per un reinserimento sociale”. “Non vogliamo stigmatizzare le persone, ma dare loro una speranza”, conclude la fondatrice.

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Giorgia Innocenti

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