Ritorno alle origini

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Seconda contrapposizione: la legge antica proibiva l’adulterio. Ma Gesù dice che non è necessario giungere alla rottura evidente e pubblica di questo precetto per dire di non averlo osservato. Non lo osservi anche quando non fai nulla per evitarlo: per esempio, quando non vigili sul tuo sguardo. Devi vigilare su di esso perché potrebbe portarti alle stesse conseguenze di un adulterio. L’osservazione e la novità che Gesù porta è che in questo campo bisogna essere vigilanti, ma in modo serio e radicale, non formale ed esteriore. I vv. 31-32 affrontano poi, in particolare, il ripudio, permesso in certi casi da Mosè. Ma anche qui Gesù non usa mezzi termini e come dirà in altra parte del Vangelo (cfr. Mt 19,1-9), non ammette accomodamenti e ne condanna la pratica.

Meditazione

Con la seconda contrapposizione Gesù intende aiutare a vivere il progetto originario di Dio sul matrimonio, come afferma chiaramente il libro della Genesi (cfr. Gen 1,23-24). Difficoltà relazionali e sociali hanno portato il legislatore umano a concedere l’atto di ripudio. Ma Gesù «comanda che l’unione coniugale del matrimonio venga fondata su di un vincolo indissolubile, facendo vedere che tale era il matrimonio fin dal suo nascere. Dice infatti il Signore: L’uomo non separi ciò che Dio ha unito strettamente» (Cromazio di Aquileia). Nel matrimonio si tratta di stipulare un’alleanza (patto) tra due persone che si consegnano l’uno all’altro, in piena libertà e responsabilità. È un gesto che rende visibile la potenza dell’amore: questi, quando è maturo, vero e profondo, non può venir meno. Per il cristiano, inoltre, tale patto, celebrato in Cristo e nella Chiesa, è indissolubile anche perché diventa segno efficace (cioè realizza sacramentalmente) dell’alleanza di Dio con l’umanità. A questo impegno prima di tutto Dio resta fedele, sempre; così l’uomo. Il profeta Osea ci parla ripetutamente di questo amore fedele di Dio, anche quando il popolo si allontana da lui (cfr. Os 11,8-9). Il riferimento all’amore, come elemento fondante la comunità coniugale, non esime tuttavia dall’adottare tutti quegli accorgimenti di difesa e di protezione che diventano sempre più necessari in una società pluralista e complessa come la nostra. Il dono prezioso del Sacramento va custodito, difeso e vigilato. Ecco tutta l’insistenza di Gesù sulla custodia dell’occhio e su altre parti del corpo.

Preghiera

Dona, o Signore, agli sposi cristiani e ai consacrati di restare agganciati alla tua Grazia per essere capaci di mantenere fede alle promesse fatte davanti a te e alla comunità.

Agire

«D’accordo: c’è molta lotta al di fuori, e questo ti scusa, in parte. Però c’è anche complicità al di dentro – guarda bene – e qui non vedo attenuanti» (san Josemaría Escrivá de Balaguer).

Meditazione del giorno a cura di monsignor Douglas Regattieri, Vescovo di Cesena-Sarsina, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: 
info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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