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Rifiutare la luce è pericoloso

Meditazione della Parola di Dio di lunedì 23 gennaio 2017 – III Settimana del Tempo Ordinario

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Lettura
Gli scribi e i farisei, che detenevano il potere giudiziario sulla predicazione e le attività religiose dei membri del popolo eletto, erano arrivati alla conclusione che Gesù scacciasse i demòni perché posseduto dal capo dei demòni, Beelzebùl. Miravano a screditare la sua missione, ad alienare da lui il popolo, proprio quella gente che era stupita per le guarigioni che Gesù compiva e ammirata per il suo insegnamento. Il Maestro chiama gli scribi e tenta di farli ragionare: è illogico che satana scacci satana. È come se una famiglia fosse divisa: non potrebbe reggere ai dissensi interni e perirebbe miseramente. La divisione interna ad un regno o ad una famiglia ne causa l’autodistruzione.
Meditazione
Osserviamo, anzitutto, come Gesù usi amabilità verso questi giudici del suo operato. Dialoga con loro e, stando sul loro piano, cerca di convincerli attraverso gli stessi argomenti addotti da loro. Impressiona il fatto che gli oppositori siano talmente ciechi da non vedere ciò che sta succedendo sotto i loro occhi. Il loro è un peccato molto grave, perché rinnega l’evidenza e la verità, e si oppone al piano di salvezza di Dio. I peccati contro il Figlio dell’uomo possono ottenere il perdono, se riconosciuti come tali. Invece, i peccati contro lo Spirito Santo, contro la verità conosciuta, ma dissimulata per orgoglio o per interesse di prestigio, mancano del presupposto per essere perdonati da Dio, cioè il riconoscimento dell’errore, il pentimento per averlo commesso e il proposito di non volerlo più commettere per il futuro. Il Signore, dopo la sua risurrezione dà agli apostoli il potere di perdonare con un gesto simbolico particolare: soffia su di loro lo Spirito Santo. La Chiesa, attraverso i secoli, perdona i peccati con la stessa forza, la potenza dello Spirito. Allora, chi non crede nella forza dello Spirito, chi nega l’efficacia del potere dato da Cristo agli apostoli e alla Chiesa, nega lo Spirito Santo e si priva della possibilità di essere purificato e di liberarsi del male. Il peccatore orgoglioso e negatore del bene che Dio opera negli altri chiude con ostinazione il cuore alla verità; neppure lo Spirito Santo è in grado di penetrare dentro la nostra corazza per farci incontrare lo splendore di Dio.
Preghiera
“Pietà di me, o Dio nel tuo amore, nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro. Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi io l’ho fatto. Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo” (dal Salmo 51).
Agire
Ricordiamo oggi i nostri fratelli e sorelle, che nelle prigioni, nella emarginazione o nelle discriminazioni sociali e religiose rendono testimonianza alla verità e conservano sentimenti di perdono e di pace.
***
Meditazione del giorno a cura di mons. Francesco Pio Tamburrino, Arcivescovo emerito di Foggia – Bovino, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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