"Riconoscenza e sostegno affettuoso": gli auguri della CEI a Papa Francesco

I vescovi italiani delineano il loro programma futuro alla luce della forte testimonianza di fede e misericordia mostrata dal Pontefice in questo primo anno al Soglio di Pietro

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La Conferenza Episcopale italiana esprime la propria gioia per il primo anno di pontificato di Papa Francesco. In un comunicato, i vescovi italiani, a nome di tutta la Chiesa del Paese, elencano i propri sentimenti per questo felice anniversario:“Riconoscenza per un magistero ricco di parole di segni – scrivono – disponibilità piena e impegno fattivo al coinvolgimento in un cammino di conversione pastorale e missionaria, sostegno affettuoso nutrito di preghiera e di comunione fraterna”.

In particolare, la riconoscenza della Chiesa italiana si traduce preghiera, che “simbolicamente ci unisce ai suoi Esercizi Spirituali”, spiegano i presuli. Citano poi l’Esortazione apostolica Evangelii gaudium e affermano: “La ‘gioia del Vangelo’ è verità che, durante questo primo anno del Suo pontificato, ci ha testimoniato con parole e gesti che hanno toccato il cuore di tutti”. “La gioia del Vangelo – proseguono – è ‘gioia missionaria’”: sull’esempio di Francesco, la CEI assicura il suo impegno in un maggiore coinvolgimento “nella vita quotidiana degli uomini e delle donne del nostro tempo, assumendola come orizzonte del nostro servizio”.

“La nostra umile e piena disponibilità intende essere un segno concreto di condivisione di quell’esigente proposta di conversione pastorale e missionaria a cui lei esorta la Chiesa intera”, aggiungono i vescovi. E al Pontefice scrivono: “Il suo richiamo al primato della misericordia di Dio ci porta a riconoscerci popolo in cammino, attenti al passo di chi fatica, pazienti con le situazioni difficili, fiduciosi nella fecondità del seme che, quando viene accolto, manifesta la sua potenza liberatrice anche nei luoghi più impensabili”.

L’auspicio è, dunque, che “il Signore la sostenga con la forza, la tenerezza e la sapienza del suo Santo Spirito, perché possa continuare a guidare la Chiesa nel suo compito di evangelizzazione con rinnovato fervore e dinamismo”. E che “quella permanente riforma a cui i Padri del Concilio ci spingono per fedeltà a Gesù Cristo”, possa diventare “rinnovata apertura”.

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ZENIT Staff

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