Carcere Mamertino - Tullianum (Lalupa - Wikimedia Commons)

Riapre al pubblico il carcere Marmertino, luogo di prigionia dei Santi Pietro e Paolo

Nel corso di un anno di scavi, sono venuti alla luce capolavori sconosciuti custoditi ora nel nuovo museo multimediale

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Dopo un anno di lavori riapre al pubblico il Carcere Mamertino. Il luogo di prigionia dei Santi Pietro e Paolo, detto anche Carcer Tullianum, era stato oggetto di operazioni di scavo e conservazione, che avevano portato alla luce molti reperti, poi sistemati nel nuovo museo multimediale, visitabile dal 21 luglio prossimo.
I lavori hanno portato alla luce la falda acquifera da cui, all’interno dell’antico penitenziario, Pietro e Paolo attingevano per battezzare i loro compagni di cella e persino i loro carcerieri.
“Qui noi ci troviamo in un luogo dove la storia civile dell’antica Roma e la storia del cristianesimo hanno fatto sì che maturasse la coscienza universale del patrimonio romano a servizio del mondo”, ha spiegato il cardinale vicario di Roma, Agostino Vallini, in occasione della presentazione in anteprima del restauro alle autorità.
Da parte sua, il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, ha spiegato come gli scavi – frutto di una cooperazione sinergica tra Governo, Vicariato e Comune di Roma – abbiano restituito al mondo un “luogo straordinario”, portando alla luce varie preziose opere sconosciute, tra cui un’immagine della Madonna della Misericordia (XIII secolo), con un manto rosso che ricopre i fedeli.
L’operazione è stata coordinata dall’Opera Romana Pellegrinaggi, il cui vicepresidente, monsignor Liberio Andreatta, ha dichiarato: “Avvaloriamo la tesi, che da sempre la pietà popolare aveva in qualche modo proposto alla cristianità, che qui Pietro è stato carcerato”.
Il prossimo 21 luglio, l’apertura del Tullianum avverrà contestualmente all’apertura di un nuovo ingresso strategico ai Fori Imperiali. Con un unico biglietto sarà possibile visitare entrambe le aree archeologiche.
“L’accesso – ha spiegato il Sovrintendente ai Beni Archeologici di Roma, Francesco Prosperetti – si inserisce nella nuova strategia della Soprintendenza che vuole rendere il Foro e il Palatino sempre più accoglienti”.
“Tra pochi mesi – ha aggiunto Prosperetti – saranno attive anche le uscite a San Teodoro e al Clivo Palatino, che rientrano nel progetto di moltiplicazione di varchi e percorsi nell’area archeologica centrale, funzionali ad accrescere l’offerta culturale di Roma”.
La visita al Carcere Mamertino è prenotabile al sito dell’Opera Romana Pellegrinaggi (www.orp.org) e sarà arricchita da un percorso multimediale che prevede anche l’uso di tablet sui quali si potranno vedere le ricostruzioni degli ambienti originari e leggere approfondimenti su quanto ritrovato durante gli scavi.
 
 

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ZENIT Staff

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