Restaurato l'organo della Cattedrale di Catania

Lo strumento originario Jaquot del 1877, ampliato dai palermitani Laudani e Giudici, era da tempo inutilizzato

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La città di Bellini, nel duomo dedicato alla giovane martire Sant’Agata, ha presentato alla Comunità cittadina e diocesana il restauro dell’artistico organo, da tempo rimasto inutilizzato.

Le nuove armonie dai caratteristici timbri sonori restituiscono nuovo splendore al sacro tempio, costruito sopra le terme romane di Achille, proprio nel luogo del martirio di Sant’Agata nel 251, e conserva intatte le absidi costruite dai Normanni nel 1090, che hanno resistito ai terremoti del 1140 e del 1169 e al grande terremoto del 1693 che distrusse la cattedrale, ricostruita in stile barocco siciliano dagli architetti Girolamo Palazzotto e Giovanni Battista Vaccarini, che progettò la facciata del duomo.

La sacralità musicale dell’organo restaurato rende solenni le celebrazioni liturgiche e dona particolare decoro alla preghiera di lode e di ringraziamento al Signore attraverso il canto e nuovo splendore agli affreschi restaurati dell’abside maggiore, raffiguranti il trionfo e l’incoronazione della vergine Agata tra schiere di angeli osannanti.

I lavori di restauro dell’originario organo Jaquot del 1877, ampliato con nuove canne a trasmissione pneumatica nel 1926, sono stati eseguiti dalla prestigiosa ditta Andrea Mascioni, specialista per la fabbrica e restauro di organi di Azzio (Va), presente all’inaugurazione insieme con alcuni familiari e collaboratori.

Molto soddisfatto per il lieto evento l’Arcivescovo metropolita Mons. Salvatore Gristina ed il parroco della Cattedrale Mons. Barbaro Scionti, che ha seguito le complesse fasi del restauro.

Prima del concerto inaugurale con l’acqua lustrale e l’incenso è stato benedetto l’organo e l’Arcivescovo ha rivolto una speciale parola di ringraziamento alla Fondazione Sicilia e in particolare al suo presidente, prof. Gianni Puglisi, e all‘Ufficio nazionale della Cei per i beni culturali, che hanno mostrato generosità nel contribuire alla realizzazione dell’opera di restauro.

Il direttore dell’Ufficio diocesano dei beni culturali, padre Carmelo Signorello, ha presentato con appropriati riferimenti tecnici e di cronistoria gli interventi eseguiti sotto il controllo della Soprintendenza per i beni culturali, diretta dall’arch. Fulvia Caffo, e le fasi salienti del delicato e lungo restauro dell’organo, e gli autori e i brani delle musiche suonate magistralmente dall’organista britannica, Jennifer Lucy Bate, di riconosciuta fama internazionale.

La partecipazione del sindaco Enzo Bianco e delle più alte autorità civili e militari ha reso solenne l’evento culturale, che arricchisce la plurisecolare storia musicale del Duomo di Catania che custodisce la tomba di Vincenzo Bellini, trasferita da Parigi nel 1876.  

A conclusione del concerto inaugurale dell’organo “franco-italo-tedesco”, tra la commozione generale del pubblico in piedi, è stato eseguito il popolarissimo inno agatino del XVII Centenario del martirio di Sant’Agata, la marcia trionfale composta da don Rosario Licciardello con parole di don Antonio Corsaro.

Il can. Giuseppe Maieli, organista della Cappella Musicale del Duomo, fondata dal maestro mons. Nunzio Schilirò, diventa adesso custode di un così prezioso dono della città e della Chiesa di Catania, “ad maiorem Dei gloriam”.

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Giuseppe Adernò

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