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Resta con noi, Signore

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Lc 24,13-35

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Lettura
Il brano degli Atti narra di uno storpio fin dalla nascita che ogni giorno raccoglieva qualche moneta dai passanti che si recavano al Tempio. Si rivolse anche a Pietro e Giovanni, saliti per la preghiera dell’ora nona. Pietro dice di non avere con sé monete né d’oro né d’argento. La sua ricchezza è la potenza del nome di Gesù crocifisso e risorto, che egli invoca e lo storpio guarisce all’istante. Il Vangelo descrive la manifestazione di Gesù ad altri due discepoli diretti a Emmaus. La nuova forma di presenza di Cristo risorto avviene mentre spiega la Parola e nello “spezzare il pane”.
Meditazione
Il racconto di Luca di due discepoli che vanno, sconsolati, verso Emmaus, sembra descrivere quelli che spesso sono i nostri sentimenti di fronte al mistero di Gesù. La nostra fede è misurata dal nostro buon senso; l’interpretazione del Vangelo è secondo i nostri punti di vista e, spesso, vissuta lontano dalla comunità cristiana. C’è bisogno che Gesù si faccia presente a noi, ci illumini e ci riconduca alla fede professata e vissuta dalla Chiesa. L’incontro con il Risorto non avviene mediante fenomeni straordinari: Gesù ci accompagna nel nostro cammino; ci fa leggere gli eventi che ci disorientano alla luce delle Scritture; ci conduce alla comprensione della nostra esistenza dentro il misterioso disegno di salvezza di Dio, in cui la croce non è una catastrofe, ma la via necessaria per la salvezza. L’evangelista Luca vuole farci scoprire il modo con cui Gesù continua a farsi presente nella comunità cristiana, dove vengono proclamate le Scritture e si compie il rito della frazione del pane in memoria di Lui. Luca fa rivivere esperienze tipiche delle prime comunità cristiane: infatti, le parole dei discepoli e la risposta di Gesù sul compiersi delle Scritture costituiscono chiaramente una sintesi della catechesi primitiva; così pure il rito della frazione del pane, ci richiama nei gesti e nelle parole, la Cena del Signore. Dopo duemila anni, possiamo riconoscere il canovaccio della nostra Celebrazione Eucaristica: nella prima parte si annunciano le Scritture. L’assemblea riconosce la presenza del Risorto, quando esclama con stupore dopo l’ascolto: Parola del Signore! Nella seconda parte del rito eucaristico la Chiesa compie quanto fu fatto da Gesù: «prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro». Così il Risorto si fa presente a ogni Eucaristia della Chiesa.
Preghiera
Padre santo, tu ci sostieni nel nostro cammino quando, radunati per la Santa Cena, Gesù, come ai discepoli di Emmaus, ci svela il senso delle Scritture e spezza il pane per noi. Ti preghiamo, perché possiamo riuscire a comunicare agli uomini che Cristo è sempre presente nella loro vita e nella storia.
Agire
Ravviviamo la fede a ogni assemblea eucaristica alla quale partecipiamo.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Francesco Pio Tamburrino, Arcivescovo emerito di Foggia-Bovino, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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