Rapporto Estrela. I cittadini europei fermano l'arroganza delle lobby

Il presidente del Forum delle Associazioni Familiari, Francesco Belletti: “Grande vittoria per l’Europa”

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Il Parlamento europeo ha respinto ieri la relazione fortemente controversa sui diritti e la salute sessuale e riproduttiva presentata dall’europarlamentare portoghese Edite Estrela. La relazione aveva provocato una vera e propria sollevazione in tutta Europa. “Il testo presentava infatti una serie di proposte e linee guida inammissibili”, commenta il presidente del Forum delle Associazioni Familiari, Francesco Belletti. “Proponeva ad esempio l’aborto come diritto umano – spiega – e invitava l’Unione europea a finanziare Paesi terzi solo se essi legalizzano l’aborto, osteggiava l’obiezione di coscienza, sviliva la libertà di educazione e il ruolo dei genitori, attaccava la famiglia, imponeva un’educazione sessuale dannosa e succube delle proposte delle lobby gay arrivando all’incentivazione della masturbazione anche per bambini inferiori ai sei”.

In sostanza, secondo Belletti, il documento era “un’intromissione, aberrante nei contenuti, in argomenti e tematiche di stretta competenza dei singoli Stati membri e non delle istituzioni europee. Con fortissimi dubbi anche procedurali visto che era già stata bocciata dall’assemblea ad ottobre ma reiterata dalla Commissione Diritti della donna con una forzatura senza precedenti delle procedure del Parlamento”.

“Questo voto è una grande vittoria dei cittadini dell’Ue che in questi giorni avevano levato la loro voce attraverso mozioni e pressioni sui parlamentari”, afferma soddisfatto il Presidente del Forum. “Per una volta – aggiunge – questa voce è stata più forte di quella delle lobby che sostenevano la relazione”.

Sull’esito del voto avrà probabilmente influito sia il prezioso lavoro presso le istituzioni dell’UE svolto dalla FAFCE, la Federazione europea delle associazioni familiari, sia la campagna UnoDiNoi che nelle scorse settimane si è conclusa con due milioni di adesioni in tutta Europa, e che – conclude Belletti – “ha costituito un segnale netto della volontà popolare degli europei sui temi legati al diritto alla vita”.

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ZENIT Staff

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