Rallegrati, piena di grazia

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Il racconto del peccato originale è uno dei testi più belli dell’Antico Testamento, capace di riassumere, con immagini potenti ed eloquenti, il mistero del peccato del mondo, descrivendone le caratteristiche e le conseguenze per tutto il genere umano. Ma è anche una descrizione stupenda del progetto di salvezza che nasce nel cuore di Dio all’indomani del peccato di Adamo. L’inimicizia tra la discendenza di Eva e la discendenza del serpente presenta, in modo drammatico ma efficace, la lotta tra i figli di Dio e il Maligno, offrendo nella Nuova Eva, Maria, il segno della sicura vittoria.  

Meditazione

Il racconto dell’Annunciazione nel vangelo di Luca è una sintesi mirabile che raccoglie insieme l’inizio della Redenzione e il compimento delle antiche promesse, tutto unito da quell’unico e straordinario gesto di obbedienza compiuto da Maria. Nel suo umile e semplice «eccomi», Maria apre la porta della salvezza e fa scendere in mezzo a noi il Salvatore atteso. Maria è in principio giustamente sorpresa e turbata dalle parole dell’angelo, il cui peso è straordinario: «Rallégrati piena di grazia». Il primo termine è quello che introduce tanti oracoli profetici (Is 12,6; Sof 3,14-15; Zc 2,14) ma il secondo termine è ancora più sconvolgente. Il termine greco è kekaritomène, che significa “colei a cui è stata fatta grazia”, quasi un nome nuovo con cui Maria viene chiamata dall’angelo. In lei, la grazia ha già compiuto la salvezza. Il verbo, coniugato al participio perfetto passivo, indica che Dio ha già colmato della sua grazia la Vergine, rendendola Tempio nuovo e prezioso della Nuova Alleanza. In lei, capolavoro della grazia divina, tutti noi troviamo un segno di sicura speranza e un rifugio, perché la sua innocenza e la sua intercessione possono venire in soccorso della nostra debolezza. L’attesa dell’universo e della storia giunge a compimento in Lei; la strada del ritorno a Dio è ormai segnata in modo luminoso dalla grazia che scaturisce dalla Vergine Maria. In Lei vediamo l’anticipo glorioso di ciò che Dio ha predisposto per la sua Chiesa «predestinata ad essere santa e immacolata al suo cospetto nella carità» (Ef 1). La Concezione Immacolata di Maria ci ricorda che «nulla è impossibile a Dio» e che noi siamo chiamati a vivere la sua stessa santità, a condizione che ci lasciamo condurre dalla sua stessa fede. 

Preghiera

O Vergine Immacolata, sovrana potente e umile, porta del cielo che ti apri sulla terra affinché tutti noi possiamo vedere attraverso di te il cielo stupendo di Dio, prega per noi, affinché la nostra debolezza non ci conduca alla morte ma ottenga, per tua intercessione, la forza dello Spirito. 

Agire

Imparerò a rivolgermi più spesso all’intercessione dell’Immacolata Vergine Maria, affinché la mia vita, guardando alla sua fede e al suo amore, cresca nella grazia di Dio. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Marco Frisina, presidente della Commissione Diocesana di Roma per l’Arte Sacra e i Beni Culturali, tratta dal mensile “Messa Meditazione”per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it 

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ZENIT Staff

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