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Raimondo Lullo e la perfezione della vita eremitica

L’ostentazione ipocrita delle opere buone vinta dalla perfetta carità

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Il maiorchino Raimondo Lullo pur avendo viaggiato molto aveva come riferimento una profonda vita contemplativa tanto che il nascondimento dell’eremo sarebbe stata la conclusione naturale del suo itinerario se non fosse morto in seguito alla lapidazione. Per comprendere maggiormente ciò può aiutare Walter Map, presente presso la curia pontificia tra i secoli XII e XIII, il quale sostiene che «anche nel caso di fede eroica il criterio di santità è identico a quello per i normali cristiani, ed è la perfecta caritas».
Questa è l’idea di perfezione che contrapponeva a quella da lui ritenuta falsa e propagata dai nuovi ordini religiosi; riportava una esperienza di Filippo Neapolitanus che durante la caccia incontrò un “uomo boschivo” il quale, alla domanda circa la propria identità, rispose che con altri si era ritirato in quella solitudine per fare penitenza imitando gli antichi padri anacoreti. Infatti erano eremiti che vivevano in modo isolato ad imitazione dei padri; i concetti di mansuetudine, letizia e gioia sono ciò che li contraddistinguevano in un clima di riservatezza. Essi erano imitatores Patrum, vissuti senza mai essere conosciuti dalla gente e la “letizia della perfetta carità” li contraddistingueva dai “tristi ipocriti”.
Nella critica ironica e satirica di Walter Map ai movimenti del suo tempo, egli considera come i nuovi ordini avevano abbandonato i propositi iniziali quando, con il diffondersi della loro fama di santità, crescevano i privilegi e le ricchezze. La sua critica ai vari gruppi pauperistici si colloca in questo contesto prevedendo che essi avrebbero fatto come gli ordini del suo tempo, specialmente i Cistercensi, i Templari e gli Ospedalieri, che avevano abbandonato i fervori iniziali a favore dei benefici, fonte di ricchezze. Contrapposti a questi egli collocava gli eremiti, imitatores Patrum, che vivevano nel nascondimento; la vita dei Padri aveva un valore esemplare, non per una sorta di culto dell’antichità, ma per la moderazione della perfecta carita.
Walter Map, da una prospettiva curiale, era un osservatore attento dello sviluppo dei movimenti alla fine del XII secolo, soprattutto di coloro che si dedicavano alla predicazione itinerante, ed è indicativo che abbia posto come ideale la vita nascosta di eremiti che vivevano come imitatores Patrum (cfr. P. Messa, Le fonti patristiche negli scritti di Francesco di Assisi, Assisi 2006).
Nella linea di Walter Map è Raimondo Lullo nel Blanquerna in cui narra come il protagonista, dopo aver servito la Chiesa in diversi modi fino ad essere papa, si ritira a vita eremitica.
Questo ed altro sarà al centro dell’attenzione dell’incontro di studio presso la Biblioteca Luca Wadding in Roma che conserva diversi manoscritti delle opere di Raimondo Lullo programmato per venerdì 27 maggio 2016.
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Per informazioni e approfondimenti cfr. http://antonianum.eu/it/news/4547/Raimondo-Lullo-da-Maiorca-a-Roma; http://www.assisiofm.it/ramon-llull-la-vita-e-le-opere-vol.-i-72385-1.html
 

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Pietro Messa

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