Quello del prete non è un "mestiere" ma un "compito appassionante"

Il Papa risponde ad una lettera di seminaristi cubani che volevano condividere con il Vescovo di Roma il loro cammino formativo

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Quello del prete non è un “mestiere” ma un “compito appassionante”. Risponde così Francesco ad un gruppo di seminaristi cubani che nelle scorse settimane gli avevano inviato una lettera per testimoniare vicinanza e affetto al Vescovo di Roma e condividere con lui il senso del loro cammino formativo.

Si tratta di un gruppo di dodici giovani di diverse diocesi che studiano presso il seminario diocesano San Basilio Magno di Santiago de Cuba, spiega la Radio Vaticana. Il Papa ha risposto alla loro missiva in aprile, ma il testo pontificio è stato diffuso solo ora dal sito web dell’episcopato cubano.

“Vi ringrazio molto per la lettera che mi avete inviato facendomi partecipe del desiderio di rinforzare la chiamata di Dio per diventare dei buoni sacerdoti al servizio del santo popolo di Cuba”, scrive Francesco. Ed invita gli aspiranti sacerdoti “a fare tutto con allegria, con tenacia, con umiltà”, in modo da prepararsi con convinzione a un “compito appassionante che vale la pena vivere tutta la vita”. Un compito che, appunto, non è un lavoro come un altro, ma consiste “nel portare Cristo nel proprio cuore per poter offrirlo, senza riserve, agli altri, in particolare a coloro che ne hanno più bisogno”: è quanto scrive Papa Francesco in risposta a un

Per questo – esorta il Pontefice – è necessario “seguire fedelmente gli orientamenti dei formatori. Loro – sottolinea – conoscono molto bene l’importanza decisiva che ha per un seminarista una vita spirituale intensa e costante; una preparazione intellettuale seria, un’esperienza comunitaria e fraterna così come l’attività apostolica”.

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ZENIT Staff

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