Quella “brutta figura” di Adamo

La vera emancipazione della donna e il maschilismo che non muore mai

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“Molti ritengono che il cambiamento avvenuto in questi ultimi decenni sia stato messo in moto dall’emancipazione della donna. Ma nemmeno questo argomento è valido, è una falsità, non è vero! È una forma di maschilismo, che sempre vuole dominare la donna. Facciamo la brutta figura che ha fatto Adamo, quando Dio gli ha detto: “Ma perché hai mangiato il frutto dell’albero?”, e lui: “La donna me l’ha dato”. E la colpa è della donna. Povera donna! Dobbiamo difendere le donne!”.

Così, papa Francesco, nell’udienza generale del 29 aprile 2015. Non più dunque la donna porta d’ingresso del male nella storia, mito eziologico stereotipato, presente tra l’altro in molte altre culture coeve. E se nei secoli l’interpretazione di Eva come protagonista principale del peccato ha avallato la subordinazione delle donne, il Papa richiama l’uomo alle sue responsabilità: insieme creati a immagine di Dio, uomo e donna entrambi sono corresponsabili.

Tra l’altro, la narrazione poetico-sapienzale dei primi tre capitoli della Bibbia non vuole suscitare pessimismi e sensi di colpa ma infondere speranza e ottimismo, perché Dio mostra sempre e comunque la sua misericordia (altra parola tanto cara al Papa), perdona e sostiene le sue creature e i figli di Eva il cui nome significa, appunto, “Madre dei viventi”.

Contemporaneamente, il Papa, critica in radice l’atteggiamento di chi ha demonizzato il percorso di emancipazione delle donne e lo definisce come “maschilista”. Il principio della uguaglianza ontologica creaturale porta con sé il richiamo all’uguaglianza sociale: “sostenere con decisione il diritto all’uguale retribuzione per uguale lavoro; perché si dà per scontato che le donne devono guadagnare meno degli uomini? No! Hanno gli stessi diritti. La disparità è un puro scandalo!”.

Una maggiore valorizzazione delle donne nella Chiesa, così continuamente sollecitata da Papa Francesco,  non può iniziare senza una presa di coscienza proprio da parte  delle donne, per quel “nuovo umanesimo, a partire dalle donne” di cui ha scritto l’arcivescovo di Catanzaro, mons. Vincenzo Bertolone. Afferma infatti la biblista Dorothée Bauschke: “Nella Chiesa, come nella società, questa rivoluzione culturale esige dagli uomini e dalle donne l’umile riconoscimento del terreno troppo occupato dagli uni o lasciato inoccupato dagli altri.

 

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Anna Rotundo

Anna Rotundo (Catanzaro) è laureata in scienza religiose: insegna religione nelle scuole secondarie, è componente del comitato di redazione del giornale diocesano Comunità Nuova" e di diverse altre riviste. Si occupa, tra l'altro, di cultura, diritti umani e diritti delle donne."

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