Quarta giornata del Congresso Mondiale dell'Apostolato del mare in Vaticano

Tra i temi in programma domani: la pirateria marittima, il ruolo dei cappellani e il welfare per gli equipaggi sulle navi da crociera

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CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 21 novembre 2012 (ZENIT.org) – La doppia faccia della medaglia: la pirateria marittima e il welfare per gli equipaggi sulle navi da crociera. Questi i temi in programma per domani, giovedì 22 novembre, quarta giornata dei lavori del XXIII Congresso Mondiale dell’Apostolato del mare, in corso in Vaticano, nell’Aula del Sinodo, dal 19 al 23 novembre 2012, organizzato dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, sul tema “La nuova evangelizzazione nel mondo marittimo”.

La Sig.ra Doumbia, ispiratrice della Convenzione ILO sul Lavoro Marittimo (o MLC 2006), introdurrà nel cuore della Convenzione stessa. Dopo 7 anni dalla sua proposta, nell’agosto del 2013 diventerà finalmente uno strumento efficace per migliorare le condizioni di
lavoro e di vita dei marittimi. I marittimi nel mondo sono circa 1.200.000.

Gli Stati membri dell’ILO saranno obbligati a garantire nei loro porti e sulle navi che vi transitano gli strumenti legislativi per  dare giusta assistenza sociale, sanitaria, alimentare, sportiva, e favorendo anche la comunicazione con le famiglie e l’esercizio
della propria religione.

A questa novità della Convenzione a favore del mondo marittimo, seguirà la denuncia sul tema della pirateria marittima. Un fenomeno d’attualità tristemente crescente, che colpisce maggiormente nelle aree dell’Oceano Indiano e in quelle adiacenti il Corno d’Africa, anche
se secondo modalità diverse.

L’Avv. James Gosling, esperto in diritto marittimo, descriverà la sua lunga esperienza nel condurre negoziati con i pirati somali, risolti con il rilascio di decine di navi e dei loro equipaggi. Il comandante Giuseppe Lubrano Lavareda, dopo 11 mesi di sequestro
da parte dei pirati somali, ha portato a casa tutto il suo equipaggio, composto da 5 italiani e 17 indiani. Nonostante il tentativo dei piratidi rilasciare solo gli italiani, ha fortemente richiesto che non fosse fatta alcuna differenza di nazionalità.

“Ogni momento della giornata ho pregato il Signore che mi desse la forza e le parole giuste per poter liberare tutti”.

Si parlerà del ruolo del Cappellano sulle navi da crociera, che si concretizza nell’attenzione per il benessere spirituale e materiale dell’equipaggio. Sarà un cappellano di bordo a parlare dell’originale esperienza della “Chiesa che naviga”, dagli anni 1930/40.

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ZENIT Staff

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